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Sabato, 27 Aprile 2024
La polemica

L'esperta Usa nel ruolo chiave dell'Ue lascia dopo le critiche di Macron e Gentiloni

Scott Morton era stata scelta per ricoprire il delicato incarico di capo economista nella Dg Concorrenza. Il presidente francese: "Gli Stati Uniti e la Cina non farebbero mai una cosa del genere"

Alla fine l'economista americana, Fiona Scott Morton, che era stata scelta per ricoprire il delicato incarico di capo economista nella Direzione generale Concorrenza alla Commissione europea ha deciso di fare un passo indietro. La sua nomina aveva creato una forte polemica a Bruxelles, con diversi commissari e anche il presidente francese, Emmanuel Macron, che hanno affermato che per quel ruolo sarebbe stato meglio selezionare un europeo. La notizia del passo indietro è stata data dalla stessa persona che aveva fatto la scelta, la vicepresidente dell'esecutivo comunitario, Margrethe Vestager, responsabile della Concorrenza.

La "strana" scelta dell'Europa: in un ruolo chiave per l'economia un'esperta dagli Usa

"Ho ricevuto una lettera dalla professoressa Fiona Scott Morton che ha deciso di ritirarsi e non assumere l'incarico di capo economista della Concorrenza. Avendone parlato anche con lei, accetto la sua decisione, con rammarico e pieno rispetto per la sua integrità", ha scritto la danese in una nota. "Data la controversia politica che è sorta a causa della selezione di un non europeo per ricoprire questa posizione, e l'importanza che la Direzione generale abbia il pieno sostegno dell'Unione europea nella sua azione, ho deciso che la migliore linea d'azione è ritirarmi e non assumere la posizione di capo economista", ha scritto Scott Morton nella sua lettera.

Cinque commissari ieri avevano inviato una lettera alla presidente Ursula von der Leyen chiedendole di riconsiderare la scelta. La lettera chiedeva di avere l'opportunità di "rivalutare" la nomina e di tenere un dibattito aperto prima di prendere provvedimenti. Tra i cinque firmatari anche l'italiano Paolo Gentiloni, responsabile degli Affari economici, ma anche lo spagnolo Josep Borrell (responsabile degli affari esteri dell'Ue), il francese Thierry Breton (responsabile dell'industria), la portoghese Elisa Ferreira (Coesione), e il lussemburghese Nicolas Schmit (Occupazione e diritti sociali).

Il commissario Johannes Hahn, responsabile del Bilancio, aveva dichiarato durante un briefing con la stampa che la richiesta del dipartimento della Vestager di una deroga al requisito della cittadinanza europea è "piuttosto insolita ma legalmente possibile". E aveva aggiunto: "Non nascondo che con il mio capo di gabinetto... abbiamo sottolineato il fatto che potrebbe essere una questione delicata, ma naturalmente è una prerogativa della direzione competente determinare quali sono le esigenze".

Il colpo di grazia è però arrivato dal presidente francese Macron che ieri, a margine del vertice Ue-Celac a Bruxelles che si è chiesto : "Non c'è nessun grande ricercatore europeo con le credenziali accademiche per questo lavoro? Se questa è la nostra valutazione, è estremamente preoccupante". Il leader dell'Eliseo ha poi sottolineato l'importanza di avere "reciprocità" sulle nomine strategiche.

"Sarei totalmente aperto a questa configurazione se gli americani assumessero un ricercatore europeo per essere al centro del processo decisionale della Casa Bianca, o se i cinesi facessero lo stesso. Ma vedo che la legge vieta loro di farlo. Anche a noi viene normalmente impedito di farlo. Questa è una procedura eccezionale e non credo che questo sia il settore migliore per farlo.", ha dichiarato.

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