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Domenica, 28 Aprile 2024
Nuovo scontro

Ue di nuovo contro l'Ungheria, nel mirino la legge sulla 'difesa della sovranità nazionale'

La Commissione ha aperto una procedura di infrazione per il provvedimento che istituisce un'autorità per monitorare eventuali interferenze straniere nelle elezioni attraverso finanziamenti a partiti

La battaglia tra l'Unione europea, e il suo 'membro più ribelle', l'Ungheria, ai arricchisce di un nuovo capitolo. La Commissione si è schierata contro la nuova legge, approvata a dicembre, sulla "protezione della sovranità nazionale", che Fidesz, il partito del premier Viktor Orban, ha dichiarato essere necessaria per proteggersi dalle interferenze politiche straniere. Ma per Bruxelles il provvedimento viola il diritto comunitario, e per questo a Budapest è stato inviato un avviso formale di apertura di una procedura di infrazione per la legge. Si tratta dell'ennesima controversia sul rispetto del diritto europeo in Ungheria che dimostra come i contenziosi politici e istituzionali della Ue con Budapest siano ben lontani dall'essere risolti.

Secondo la legge, sarà istituita un'autorità separata per esplorare e monitorare i rischi di interferenza politica. La legge punirà i finanziamenti esteri vietati a partiti o gruppi in corsa per le elezioni con pene fino a tre anni di carcere. "L'istituzione di una nuova autorità con ampi poteri e un regime rigoroso di monitoraggio, applicazione e sanzioni rischia di danneggiare seriamente la democrazia", ha dichiarato un portavoce di Berlaymont.

La Commissione ritiene che tale legislazione violi diverse disposizioni del diritto primario e derivato Ue, tra cui i valori democratici dell'Unione, il principio della democrazia e i diritti elettorali dei cittadini. La legge in questione istituisce il cosiddetto Ufficio per la difesa della sovranità, incaricato di indagare su attività specifiche svolte nell'interesse di un altro Stato o di un organismo, un'organizzazione o una persona fisica stranieri, qualora possano violare o compromettere la sovranità dell'Ungheria, e sulle organizzazioni le cui attività che utilizzano finanziamenti esteri possono influenzare l'esito delle elezioni o la volontà degli elettori.

Il provvedimento contiene inoltre disposizioni e modifiche alla legislazione vigente che vietano ai candidati, ai partiti politici e alle associazioni che partecipano alle elezioni di utilizzare finanziamenti esteri per influenzare o tentare di influenzare la volontà degli elettori per le elezioni in questione e di punire, a norma del diritto penale, l'uso di finanziamenti esteri nel contesto delle campagne elettorali.

La Commissione ritiene che, tra le altre cose, la riforma violi il diritto al rispetto della vita privata e familiare, il diritto alla protezione dei dati personali, la libertà di espressione e di informazione, la libertà di associazione, i diritti elettorali dei cittadini, il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, il privilegio contro l'autoincriminazione e il segreto professionale, i requisiti del diritto dell'Unione in materia di protezione dei dati e diverse norme applicabili al mercato interno.

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