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Domenica, 28 Aprile 2024
L'alleanza / Russia

Pechino al fianco di Mosca, ecco perché la Cina sostiene l'attacco russo

Putin si è assicurato il (tacito) appoggio di Xi Jinping stringendo diversi accordi commerciali e sostenendo le sue posizioni su Taiwan e le sue critiche all'Aukus

Dopo l'ingresso delle truppe russe in Ucraina, la Cina si è guardata bene dal criticare la mossa del Cremlino. Come riporta Bloomberg la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, durante una tesa conferenza stampa, ha ripetutamente aggirato le domande sul fatto che Pechino considerasse o meno l'incursione militare di Mosca un'invasione. Secondo quanto riportato poi da una nota, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha sostenuto di "comprendere le preoccupazioni ragionevoli di sicurezza della Russia", in un colloqui con il collega russo, Sergei Lavrov, in cui ha ribadito che Pechino "rispetta sempre la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi", ma che ha "al contempo constatato che la questione ucraina" ha aspetti "storici complessi e particolari".

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Vladimir Putin ha svolto un intenso lavoro diplomatico con il potente vicino per assicurarsi il suo, quantomeno tacito, supporto all'attacco. A inizio mese, alla vigilia dell'inaugurazione delle Olimpiadi invernali, si è recato a Pechino per incontrare personalmente il presidente Xi Jinping. I due hanno concordato una partnership strategica che è stata accompagnata (e alimentata) da diversi accordi commerciali. Tra Mosca e Pechino sono state concordate altre forniture di gas (10 miliardi di metri cubi l'anno dai giacimenti dell'Estremo oriente russo) e petrolio (100 milioni di tonnellate per i prossimi dieci anni, attraverso il Kazakistan). Inoltre i due Paesi, si sono impegnati a "legare lo sviluppo dell'Unione economica euroasiatica (di cui fanno parte Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Armenia) all'iniziativa della Belt and Road, la Nuova Via della seta cinese, per "intensificare la cooperazione concreta in diversi settori". Potenzialmente per Pechino significa un forte sostegno alle sue aspirazioni di aumentare notevolmente i già ampi volumi commerciali con l'Europa.

Sul fronte geopolitico i due Paesi hanno criticato le pressioni degli Usa a livello globale, e il loro "sforzo per destabilizzare Europa e Asia", si leggeva in una nota affidata al Cremlino. Xi ha detto che la Cina "comprende e sostiene" le proposte avanzate dalla Russia per la definizione di garanzie di sicurezza vincolanti e a lungo termine in Europa, e i due leader hanno detto di opporsi "a una ulteriore espansione della Nato”, chiedendo “che l'Alleanza atlantica eviti di adottare approcci ideologici derivanti dai tempi della Guerra Fredda", e che "rispetti la sovranità, la sicurezza e gli interessi degli altri Paesi, e la diversità delle loro culture e tradizioni storico culturali, e accettare lo sviluppo pacifico di altri governi". Xi ha fatto propria la critica che Putin da tempo fa alla Nato per la sua espansione ai confini occidentali della Russia, con l'adesione di diversi Stati ex sovietici.

In cambio Putin ha fatto propria la visione di Xi su Taiwan, sostenendo che "è parte inalienabile della Cina" e che Mosca si oppone a "qualsiasi forma di indipendenza" della penisola. I due leader hanno anche criticato la "strategia" degli Stati Uniti per l'Indo-Pacifico, promettendo di "rimanere molto vigili rispetto all'impatto negativo della strategia degli Usa per l'Indo-Pacifico su pace e stabilità". Il riferimento è al Patto Aukus, che dallo scorso anno lega Regno Unito, Stati Uniti e Australia, a cui è stata assicurata anche la fornitura di sottomarini nucleari, e che genera "seria preoccupazione" a Mosca e Pechino.

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