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Domenica, 28 Aprile 2024
Problemi alla pelle / Svezia

Attenzione ai tatuaggi: negli inchiostri ancora troppi prodotti a rischio

Lo studio di un'agenzia svedese ha rivelato che vengono spesso superati i limiti stabiliti dall'Ue per sostanze cancerogene o allergeniche

Ancora troppe sostanze potenzialmente cancerogene sono contenute negli inchiostri per tatuaggi. Lo rivela un'analisi dell'Agenzia svedese per i prodotti medici, che ha riscontrato nel 96% dei test concentrazioni proibite nonostante l'introduzione di un regolamento Ue nel gennaio 2022 che stabilisce determinate soglie. I tatuaggi sono sempre più popolari in Europa, anche in versioni colorate, coi disegni applicati su tutte le aree della pelle, persino sugli occhi, le guance o il collo. In Svezia è emerso da studi recenti che un adulto su cinque ha uno o più tatuaggi. I medici temono però che la popolazione possa essere sempre più esposta a pigmenti che contengono impurità derivanti dal processo di produzione. La degradazione dei prodotti in questione potrebbe causare tumori o altri problemi di salute.

Soglie superate

Dal 4 gennaio del 2022 l'Unione europea ha adottato un regolamento che limita migliaia di sostanze chimiche pericolose negli inchiostri destinati a decorare la pelle. La norma fissa limiti di concentrazione per le sostanze chimiche e norme specifiche sulla dichiarazione di contenuto e sull'etichettatura dei prodotti. Le regole si applicano sia ai fornitori che immettono i prodotti sul mercato che ai tatuatori che utilizzano questi inchiostri. A sei mesi dall'entrata in vigore del regolamento l'Agenzia svedese per i prodotti medici ha iniziato a raccogliere in maniera casuale dei campioni di inchiostri per tatuaggi da aziende e commercianti con sede in Svezia. Dall'analisi dei contenuti è emerso che quasi la metà dei 46 inchiostri testati contenevano livelli eccessivi di contaminanti come idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e/o metalli pesanti come arsenico, antimonio, cobalto, piombo e nichel. Alcune di queste sono potenzialmente cancerogene o provocare allergie.

Prodotti ritirati

Rispetto agli anni precedenti i ricercatori non hanno rilevato particolari differenze coi prodotti commercializzati dopo l'entrata in vigore delle nuove norme. Gli inchiostri monitorati sono stati sia quelli prodotti in Europa che quelli importati dagli Stati Uniti o dall'Asia. Al momento risultano inseriti nel registro 2350 inchiostri, ma secondo Elmira Tavoosi, responsabile dell'Agenzia svedese che ha realizzato lo studio e specializzata in tossicologia, in Svezia potrebbe circolare in realtà di un numero più elevato di questi prodotti. A seguito della ricerca 21 inchiostri sono già stati ritirati dal mercato. I risultati del lavoro verranno presentati a breve ad un gruppo di lavoro dell'Ue. Oltre alle concentrazioni, sono stati rilevati anche problemi di etichettatura: nel 96% dei casi testati i prodotti non erano conformi alle regole europee e svedesi.

Relazione con cancro alla pelle

La connessione tra tatuaggi e crescita del cancro è oggetto di uno studio presso l'Università di Lund, nel sud della Svezia. Nella ricerca è stato chiesto a 36mila adulti svedesi di età compresa tra i 20 e i 60 anni se avessero tatuaggi, quanti e di quali dimensioni. Tra gli intervistati 9mila avevano un cancro della pelle (melanoma maligno o carcinoma a cellule squamose) o un linfoma. È stato poi avviato un confronto con altre 27mila persone inserite in un gruppo di controllo della popolazione generale. Secondo i ricercatori questa connessione esisterebbe, ma non è ancora possibile rivelare i dati prima della pubblicazione dello studio che terminerà a dicembre di quest'anno. In questo ambito, lamentano i ricercatori, ci sono ancora troppo pochi studi. Oltre a quello svedese partito nel 2020, si è mossa in questa direzione anche una clinica per pazienti con complicazioni dovute ai tatuaggi, come problemi alla pelle, presso il VU University Medical Center di Amsterdam. Dopo essere entrati in contatto, gli studiosi delle due università hanno deciso di richiedere un finanziamento congiunto per proseguire le loro ricerche.

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