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Domenica, 28 Aprile 2024
La protesta / Spagna

In Spagna la destra scende in piazza contro l'amnistia agli indipendentisti catalani

Per gli organizzatori, sono 2 milioni quelli che hanno protestato. Per il governo 400mila. Sotto accusa il patto per la riconferma di Pedro Sanchez

Due milioni per gli organizzatori, 400mila per il governo. Ma a prescindere dai numeri reali, resta massiccia la mobilitazione dei partiti di centrodestra che domenica sono scesi nelle piazze di diverse città in Spagna per protestare contro l'amnistia ai separatisti catalani, il provvedimento annunciato dal premier Pedro Sanchez, che ha ricevuto l'incarico per formare quello che sarebbe il suo terzo governo.

L'amnistia fa parte dell'accordo siglato dal Psoe, il partito di Sanchez, e gli indipendentisti di Junts guidati dall'ex presidente catalano Carles Puigdemont. Tra i beneficiari del provvedimento c'è lo stesso Puigdemont, che attualmente vive in esilio a Waterloo, in Belgio, per sfuggire al mandato d'arresto che pende su di lui per aver organizzato il referendum sulla secessione, e aver dichiarato unilateralmente l'indipendenza della regione nel 2017. Se l'amnistia sarà approvata dal Congresso, il leader di Junts potrà tornare in Spagna e potenzialmente candidarsi. La misura potrebbe scagionare ben 1.400 attivisti e politici coinvolti nel tentativo di separare la Catalogna dalla Spagna.

Il patto tra Sanchez e Puigdemont è fondamentale per sbloccare lo stallo politico in cui versa la Spagna dopo le elezioni anticipate del luglio scorso. In quell'occasione, il Pp di Alberto Núñez Feijóo ha ottenuto la maggioranza dei voti, ma non è riuscito a formare un governo a causa del risultato deludente del suo alleato, il partito di destra Vox. Il re ha quindi dato l'incarico a Sanchez, che conta sull'appoggio in Parlamento della sinistra di Sumar e di una serie di partito autonomisti, tra cui quelli catalani. Il sostegno di Puigdemont è però condizionato all'amnistia: se salta questa, rischia di saltare anche il nuovo governo.

Per Pp e Vox, che fanno del nazionalismo la loro principale bandiera, l'amnistia sarebbe un tradimento della Costituzione. Da qui la maxi manifestazione indetta domenica. Aanche a Bruxelles ci sarebbe una certa preoccupazione per la mossa dei socialisti. Come riporta Politico, il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, avrebbe inviato una lettera ai ministri della Giustizia e della Presidenza spagnoli, chiedendo informazioni sulla "possibile adozione di una legge di amnistia" e chiedendo dettagli "per quanto riguarda la portata personale, materiale e temporale di questa legge prevista". Secondo funzionari vicini al caso l'esecutivo comunitario avrebbe ricevuto "numerose segnalazioni di preoccupazioni da parte di cittadini e altri soggetti riguardo a questa legge prevista" e per questo Reynders "vorrebbe ricevere maggiori dettagli dalle autorità spagnole per formarsi un'opinione".

I politici catalani e i leader della società civile che hanno organizzato il referendum illegale sull'indipendenza del 2017 sono stati perseguiti per appropriazione indebita e cattiva amministrazione, in quanto accusati di aver sottratto fondi pubblici destinati ad altri scopi e di averli reindirizzati per finanziare la causa pro-indipendenza. Se questi politici ora progettano una legge per evitare di essere perseguiti, la Commissione potrebbe essere coinvolta per questioni di violazione dello stato di diritto.

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