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Domenica, 28 Aprile 2024
mossa insolita / Ungheria

Sicurezza e commercio: come la Cina 'conquista' l'Ungheria

La notizia arriva in un momento in cui le relazioni dell'Ungheria con gli alleati dell'UE e della NATO sono molto tese

C'è un alleato di ferro della Cina in Europa, l'Ungheria. E Pechino sfrutta al meglio le relazioni con Budapest per creare una frattura tra i 27 Paese dell'Unione Europea e gli Stati Uniti. Andiamo per ordine. Dopo gli ingenti investimenti e accordi commerciali, la Cina ha offerto all'Ungheria il sostegno su questioni di pubblica sicurezza.

L'annuncio arriva in via ufficiale dall'agenzia di stampa cinese Xinhua, senza però fornire dettagli precisi. Ciò che sappiamo, al momento, è che l'intesa è stata raggiunta la scorsa settimana quando il ministro della Pubblica sicurezza cinese, Wang Xiaohong, ha incontrato a Budapest il premier magiaro Victor Orban. Pechino spera così di rafforzare i legami di sicurezza e di applicazione della legge con l'Ungheria in occasione dei 75 anni delle relazioni bilaterali diplomatiche. Secondo Wang, l'intesa mira ad approfondire la cooperazione in settori quali l'antiterrorismo e la lotta ai crimini transnazionali. L'obiettivo, secondo il ministro cinese, sarebbe "fare dell’applicazione della legge e della cooperazione in materia di sicurezza un nuovo punto forte delle relazioni bilaterali".

Il piano di cooperazione comprende anche lo sviluppo di capacità di sicurezza e di applicazione della legge nell'ambito della Belt and Road Initiative del presidente Xi Jinping, che vuole collegare la Cina con il resto del mondo grazie a una fitta rete di collegamenti commerciali e infrastrutturali. Wang, secondo la Xinhua, ha anche incontrato il ministro degli Interni Sandor Pinter e ha firmato documenti sulle forze dell'ordine e sulla cooperazione in materia di sicurezza. 

Con questo nuova insolita mossa, Budapest, che mantiene legami con Mosca più stretti di qualsiasi altro membro dell'UE, rafforza la storica relazione con Pechino. L'anno scorso, il premier magiaro Orban è stato l'unico leader dell'UE a partecipare a un forum della Belt and Road Initiative a Pechino. C'è poi il recente accordo commerciale, che consentirà al produttore cinese di veicoli elettrici BYD di aprire il suo primo stabilimento di produzione europeo in Ungheria.

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Perché la notizia suscita interesse nelle cancellerie e capitali occidentali? L'offerta cinese è piuttosto insolita, dal momento che l'Ungheria gode già di forte un impianto sicuritario come membro sia dell'UE sia della NATO.

La prospettiva di una maggiore cooperazione in materia di sicurezza tra Budapest e Pechino arriva in un momento in cui le relazioni dell'Ungheria con gli alleati dell'UE e della NATO sono molto tese. Il Paese magiaro è stato l'unico Stato membro della NATO a non ratificare la richiesta della Svezia sull'adesione al blocco atlantico, verso cui la Cina è stata molto critica, soprattutto dopo che nel 2023 l'Alleanza ha esplicitamente indicato Pechino come una sfida ai suoi interessi, alla sua sicurezza e ai suoi valori attraverso "ambizioni e politiche coercitive". I media statali cinesi, invece, hanno definito ripetutamente la NATO una "grave" sfida alla pace e alla stabilità globale.

A cosa ambisce quindi Pechino? È presto per dirlo, ma osservando i movimenti diplomatici che la Repubblica popolare sta compiendo nell'Indo Pacifico, stringendo cooperazioni proprio in materia di sicurezza (come il caso delle Isole Solomone), è facile intuire il suo obiettivo: sfilare partner dalla sfera di influenza statunitense. 

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