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Domenica, 28 Aprile 2024
Intesa a rischio / San Marino

Perché San Marino è un problema per l'Unione europea

La Repubblica del Titano potrebbe entrare nel mercato unico Ue entro la fine dell'anno. Ma tre autorità di Bruxelles si oppongono: "Rischio riciclaggio"

L'accordo di associazione tra l'Unione europea, San Marino, Andorra e Monaco potrebbe favorire il "riciclaggio" e altre "attività illecite", e comportare "rischi significativi per i consumatori". Lo scrivono in una lettera congiunta inviata alla Commissione Ue i vertici di Eba, Esma e Eiopa, le autorità europee rispettivamente delle banche, dei mercati finanziari e delle assicurazioni.

La Repubblica del Titano e i due principati, che non fanno parte dell'Ue, stanno negoziando dal 2015 anni un accordo che consenta loro di avere legami commerciali più stretti con Bruxelles, principalmente per avere un maggiore accesso al mercato unico. Per San Marino e Andorra, l'intesa aprirebbe la porta anche alla libera circolazione dei loro cittadini nello Spazio Schengen, cosa che a oggi è concessa di fatto solo agli abitanti di Monaco. 

I negoziati, come dicevamo, procedono da quasi un decennio, e sono stati più volti bloccati. Lo scorso gennaio, però, il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic aveva riacceso la speranza, sostenendo che un accordo con i tre micro-Stati entro il 2024 è "un obiettivo ambizioso ma raggiungibile". Secondo Politico, perché l'accordo vada in porto occorre evitare che i negoziati finiscano nel calderone delle elezione europee, previste per il prossimo giugno. Ecco perché l'intervento di Eba, Esma e Eiopa potrebbe far fallire i piani di San Marino.

Nella loro lettera, i presidenti delle tre autorità di regolamentazione dei settori bancario, finanziario e assicurativo, hanno avvertito che la Repubblica del Titano, Andorra e Monaco "hanno storicamente mantenuto regolamentazioni finanziarie meno rigorose" e "potrebbero essere inclini al riciclaggio di denaro e ad altre attività illecite". Inoltre, grazie a regimi fiscali più generosi, le aziende Ue potrebbero essere tentate di stabilirsi in questi Stati, creando "rischi significativi per i consumatori". 

Il governo sammarinese ha reagito alla lettere "con stupore", ha fatto sapere un portavoce del microstato. I problemi del passato "non hanno nulla a che vedere con il processo virtuoso intrapreso dai tre Stati che da anni recepiscono le norme europee e che rispettano i principali meccanismi di promozione della cooperazione fiscale e finanziaria tra Stati con uno sforzo pari a quello degli Stati membri dell'Ue". 

Il portavoce di Sefcovic ha ribadito che l'obiettivo della Commissione "è concludere i negoziati entro la fine del 2023", come richiesto dal Consiglio degli Stati membri "nelle conclusioni adottate nel giugno 2022". Tali conclusioni "individuano specificamente i servizi finanziari come un settore in cui tale integrazione dovrebbe essere realizzata, sulla base di un rapido allineamento all’acquis, nonché di una solida supervisione e applicazione in linea con gli standard dell’Ue".

A San Marino, non tutti sono rimasti stupiti dalla lettera di Eba, Esma e Eiopa. I tre principali sindacati della Repubblica del Titano, per esempio, hanno puntato il dito contro la recente legge sulle residenze fiscali non domiciliate, che consente a cittadini stranieri che soggiornano nel microstato per almeno 30 giorni in un anno di godere di un regima di tassazione ultra-agevolato. 

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