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Domenica, 28 Aprile 2024
Il rapporto / Ucraina

La ricostruzione dell'Ucraina costerà 450 miliardi di euro

È quanto hanno calcolato Ue, Banca mondiale e Onu. In un anno, la stima dei danni è salita di circa 70 miliardi

Per la ricostruzione e la ripresa economica dell'Ucraina serviranno 452,8 miliardi di euro. È quanto emerge dall'ultima stima effettuata dal governo di Kiev insieme alla Commissione europea, alla Banca mondiale e alle Nazioni unite. Si tratta di una somma decisamente più alta di quanto previsto un anno fa, quando il costo complessivo si aggirava sui 383 miliardi di euro. Un aumento che la dice lunga sul caro prezzo che gli ucraini stanno pagando per la guerra lanciata dalla Russia di Vladimir Putin. E dalla quale non si vede ancora una via d'uscita.

Stando al rapporto, al 31 dicembre 2023, i danni diretti in Ucraina hanno ormai raggiunto i 141,6 miliardi di euro. Un terzo di questi danni riguarda le abitazioni: in tutto il paese, il 10% del patrimonio abitativo è stato danneggiato o distrutto. I danni nel settore dei trasporti hanno superato i 30 miliardi. Quelli nell'industria e nel commercio si aggirano sui 14 miliardi, mentre l'energia e l'agricoltura fanno registrare danni per 10 miliardi circa a testa. 

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Solo per il 2024, le autorità ucraine stimano che il Paese avrà bisogno di circa 14 miliardi di euro per le priorità immediate, ossia il sostegno alle imprese, il ripristino degli alloggi e delle infrastrutture distrutti dai raid di Mosca, oltre alla forniture di servizi essenziali, come i riscaldamenti. Al momento, però, i partner internazionali di Kiev hanno garantito una copertura di 5,1 miliardi. Restano quasi 9 miliardi ancora da finanziare.

L'aspetto positivo è la resilienza del popolo ucraino dinanzi alla guerra. Nonostante i continui attacchi russi, Kiev è riuscita a far fronte ad alcune delle esigenze più urgenti. Nel 2023, quasi un miliardo di euro è stato mobilitato per la riparazione e la ricostruzione di una parte degli edifici residenziali danneggiati. Sono stati ricostruiti anche 500 istituti scolastici e da gennaio 2023 la percentuale di scuole dotate di rifugi antiaerei è aumentata dal 68% all’80%. Bene anche sul lato dei trasporti, con oltre 2mila chilometri di autostrade e assi viari nazionali che sono stati rimessi in funzione. "La guerra non è finita. La sofferenza non è finita", dice in una nota Denise Brown, coordinatrice delle Nazioni Unite in Ucraina. "Ma le comunità stanno dimostrando notevole coraggio e impegno", aggiunge. 

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