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Domenica, 28 Aprile 2024
Il dato

Duecentomila migranti arrivano ogni anno in Ue con semplici voli di linea

Il 22% dei richiedenti asilo che fanno domanda per ottenere protezione nei Paesi membri arrivano da nazioni in cui c'è l'esenzione del visto, e dalle quali possono viaggiare tranquillamente come tutti i turisti

Quando pensiamo a migranti irregolari e richiedenti asilo, la mente va immediatamente ai barconi carichi di persone che arrivano sulle nostre coste. Ma molti di loro entrano invece in Europa con i tradizionali mezzi di trasporto, aerei, treni e navi, grazie a visti turistici o addirittura senza neanche bisogno di questi. Secondo le stime di Bruxelles nel 2022, i richiedenti asilo arrivati nell'Unione provenivano da circa 140 Paesi. In tutto lo scorso anno sono state presentate nei 27 Stati membri 881.200 nuove richieste di protezione e una quota significativa di questi provengono da nazioni con cui l'Europa ha degli accordi di esenzione dei visti. Si è trattato di ben il 22% dei richiedenti asilo che hanno presentato domanda per la prima volta nel 2022, in aumento rispetto al 15% del 2021.

Le persone che entrano regolarmente in Ue, e che poi tentano di rimanere chiedendo asilo lo scorso anno sono arrivate soprattutto da Venezuela (5,7%), Colombia (4,8%), Georgia (2,9%), Ucraina (2,8%) e Albania (1,4%). Le prime cinque destinazioni dell'Ue per i viaggiatori provenienti da Paesi terzi esenti da visto nel 2019 sono state: Spagna (61,1 milioni), Francia (54,7 milioni), Italia (51,1 milioni), Germania (49,2 milioni), Grecia (25,8 milioni), questi ultimi sono numeri generali di semplici turisti e viaggiatori ovviamente, ma una parte di queste persone provano poi a rimanere in cerca di una vita migliore nel nostro continente. Soprattutto tra quelli che arrivano in nazioni come Francia e Germania, che sono tra le principali mete dei migranti in arrivo nei nostri confini.

La Commissione europea vuole adesso dotarsi di nuovi strumenti per assicurarsi che le politiche di esenzione dei visti non siano utilizzate per favorire l'immigrazione irregolare. Bisogna "contrastare rapidamente eventuali abusi dell'esenzione dal visto, specialmente quando causano migrazione irregolare e rischi per la sicurezza dell'U", ha detto il vicepresidente dell'esecutivo comunitario, Margaritis Schinas. L'Ue applica attualmente un regime di esenzione dal visto con 60 Paesi terzi. I cittadini di questi Paesi possono entrare nello spazio Schengen senza visto per soggiorni di breve durata non superiore a 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

Un meccanismo di sospensione dell'esenzione dal visto è stato introdotto nel 2013 con l'obiettivo principale di permettere di sospendere temporaneamente l'esenzione nel caso di un aumento improvviso e sostanziale della migrazione irregolare. Ma ora questo meccanismo va aggiornato secondo Bruxelles. Attualmente il meccanismo può essere attivato solo in casi specifici quali un aumento improvviso e sostanziale della migrazione irregolare o rischi per la sicurezza.

La revisione proposta amplia i motivi di sospensione dei regimi di esenzione introducendo ad esempio anche l'esistenza di programmi di cittadinanza per investitori, quei programmi che permettono a una persona di ottenere il passaporto di uno Stato in cambio appunto di investimenti. La riforma aumenta poi la durata della procedura in vigore, in modo da concedere più tempo per attuare provvedimenti correttivi, e facilita la sua proclamazione. Infine rafforza gli obblighi di monitoraggio e comunicazione della Commissione riguardo a tutti i Paesi esenti dall'obbligo del visto in cui sono individuati problemi.

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