rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Il voto in Plenaria

L'Europarlamento chiede una missione Ue per salvare i migranti nel Mediterraneo

Strasburgo esorta anche gli Stati membri a sostenere le imbarcazioni delle Ong. La leader del Pd Schlein: "Segnale importante, serve un'operazione Mare Nostrum europea"

L'Unione europea dovrebbe tornare a organizzare missioni di Ricerca e salvataggio comuni dei migranti, come un tempo faceva con missione tipo Sophia. A chiederlo è il Parlamento di Strasburgo che ha adottato una risoluzione che chiede ai Paesi membri e a Frontex di fornire una capacità sufficiente in termini di navi, attrezzature e personale dedicato alle operazioni di ricerca e soccorso e un approccio più proattivo e coordinato per salvare efficacemente le vite in mare. "Il modo migliore per sostenere gli Stati membri e salvare vite umane è lanciare una nuova missione di ricerca e salvataggio dell'Ue", ha dichiarato il socialista spagnolo Domènec Ruiz Devesa.

Perché l'Europa non soccorre i migranti (spoiler: c'entra anche l'Italia)

Quello che arriva dal Parlamento europeo "è un segnale importante: abbiamo sempre detto che serve una missione europea per la ricerca e il soccorso in mare, una Mare nostrum europea", ha esultato la leader del Pd, Elly Schlein, riferendosi all'operazione lanciata dall'Italia dopo la tragedia di Lampedusa del 2013, quando morirono al largo delle coste della Sicilia 368 migranti. La la segretaria dei democratici bisogna anche collaborare "con le Ong che operano in mare, e che stanno sopperendo alla mancanza di una missione istituzionale europea con un chiaro mandato umanitario".

"Oggi a Strasburgo abbiamo votato l'ennesima risoluzione sull'immigrazione piena di banalità politicamente corrette", è stato invece il commento del capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, secondo cui "l'unica luce" sarebbe stata l'approvazione "di un nostro emendamento che 'invita la Commissione a presentare proposte volte a subordinare i finanziamenti destinati ai Paesi terzi alla cooperazione nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e di migranti'".

Il sostegno del Parlamento a una maggiore azione dell'Ue arriva dopo la recente tragedia vicino le coste della Grecia, dove si è rovesciato ed è affondato un peschereccio su cui viaggiavano circa 750 persone, causando quella che è una delle peggiori tragedie della storia: solo poco più di 100 persone sono state trovate vive. Secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, dal 2014 sono state registrate 27.633 persone disperse, presumibilmente morte, nel Mediterraneo e solo quest'anno, 1.875 persone sono morte o disperse nel tentativo di raggiungere l'Europa attraversando il Mediterraneo.

Di salvare i migranti che affogano in mare nell'Ue non frega niente a nessuno

Nel testo approvato in Aula, che non ha valore legislativo ma ha comunque un forte valore politico, si afferma anche che gli Stati membri dovrebbero utilizzare appieno le navi gestite dalle Ong allo scopo di salvare vite umane. "Le Ong devono essere autorizzate a svolgere missioni civili di ricerca e soccorso senza temere di essere criminalizzate", ha chiesto la socialista Birgit Sippel. 

Come spiega una nota dell'Assemblea comunitaria, la risoluzione chiede alla Commissione di fornire informazioni complete su tutti i tipi di sostegno che l'Ue e i suoi Stati membri forniscono alle guardie di frontiera e costiere dei Paesi terzi, tra cui Libia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco. Poiché le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate solo in un luogo sicuro, i deputati esortano Bruxelles e le autorità nazionali a valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica e a porre fine a tale cooperazione se tali violazioni sono provate.

Sempre oggi cinque Ong (Oxfam Italia, Msf, Sos Humanity, ’Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione ed Emergency) hanno annunciato di aver presentato una denuncia a Bruxelles contro la legge voluta da governo di Giorgia Meloni che impone a un'imbarcazione di recarsi immediatamente in un porto assegnato dopo un'operazione di salvataggio, rendendo impossibile fornire assistenza immediata "ad altre imbarcazioni in difficoltà". Secondo le Ong, questa normativa è "aggravata" dalla pratica delle autorità italiane di designare "porti lontani dalla zona in cui si è svolto il salvataggio". "Anziché ostacolare il lavoro delle Ong, gli Stati membri dell'Ue dovrebbero coinvolgerle nella creazione di un sistema adeguato per le attività di ricerca e salvataggio", affermano.

Continua a leggere su Europa.Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Europarlamento chiede una missione Ue per salvare i migranti nel Mediterraneo

Today è in caricamento