rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Medici senza frontiere / Grecia

In Europa i respingimenti in mare di migranti ormai "sono la norma"

Un report di Msf denuncia "violenze, aggressioni fisiche e perquisizioni corporali intrusive" in Grecia ma anche di "mancanza di rispetto per la salute e la sicurezza" di chi arriva alle altre frontiere Ue

I respingimenti in mare di migranti in Europa sono ormai "la norma". È la denuncia di Medici senza frontiere secondo cui questa pratica illegale viene svolta quasi quotidianamente in Grecia, una delle porte di ingresso dell'Unione europea. "Le équipe di MSF sono state testimoni della misura in cui il respingimento è diventato la norma, così come della palese mancanza di protezione per le persone che cercano sicurezza in Grecia", ha scritto l'organizzazione umanitaria in un rapporto pubblicato oggi. "Nonostante le numerose e credibili prove, le autorità greche, l'Ue e i suoi Stati membri non hanno ritenuto di dover chiedere conto ai responsabili di questi atti", ha aggiunto Msf. Negli ultimi anni decine di migliaia di migranti, provenienti soprattutto da Siria, Afghanistan e Pakistan, sono entrati in Grecia attraverso i confini marittimi e terrestri con la Turchia.

Le autorità di Atene sono regolarmente accusate dai media e dalle Ong per i diritti umani di respingere illegalmente i migranti nelle acque turche per limitare il numero di arrivi sul suolo greco, anche se questo viola il diritto internazionale. Il 14 giugno, almeno 82 persone sono annegate e altre centinaia sono scomparse quando un peschereccio in navigazione dalla Libia all'Italia è affondato a 47 miglia nautiche al largo dell'isola di Pylos, in una tragedia in cui si teme siano morte oltre 600 persone. Il naufragio ha sollevato molti interrogativi sulle responsabilità delle autorità greche. Secondo Msf, la maggior parte dei circa 8mila migranti, tra cui 1.500 bambini, che hanno ricevuto assistenza medica dall'Ong negli ultimi due anni, hanno dichiarato di essere stati respinti più volte e molti "sono stati intrappolati in cicli di violenza all'arrivo".

L'organizzazione ha dichiarato di aver ricevuto segnalazioni di "violenze, aggressioni fisiche, perquisizioni a tappeto e perquisizioni corporali intrusive", anche nei confronti di bambini, da parte di "agenti in uniforme e individui mascherati non identificati". Msf ha fatto riferimento anche a notizie di migranti messi con la forza su zattere di salvataggio e lasciati alla deriva in acque turche. L'Ong ha anche deplorato il fatto che gli sforzi delle sue équipe per fornire assistenza urgente alle persone in difficoltà sulle isole greche siano stati ritardati dai controlli delle forze dell'ordine. Secondo i dati ufficiali, nei primi nove mesi del 2023 sono arrivati in Grecia oltre 29.700 migranti e rifugiati, più del doppio rispetto agli 11mila registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Ma i problemi di violazione del diritto internazionale e umano non sarebbero circoscritti solo alla Grecia.

"Le testimonianze personali presentate in questo rapporto non sono episodi isolati. Riflettono una pericolosa mancanza di rispetto per la salute e la sicurezza delle persone in cerca di protezione alle altre frontiere dell'UE, comprese quelle di Italia, Francia, Belgio, Polonia, Lituania, Ungheria, Serbia e Bulgaria, dove le équipe di Msf hanno curato le conseguenze mediche e umanitarie di una gestione violenta delle frontiere", ha scritto l'organizzazione nel suo report.

Continua a leggere su Europa.Today.it

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In Europa i respingimenti in mare di migranti ormai "sono la norma"

Today è in caricamento