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Domenica, 28 Aprile 2024
Attentato alla Gare de Lyon / Francia

L'ostilità alla Francia, l'appello ad Allah: cosa è emerso dalle indagini sull'attentatore

Sabato 3 febbraio un 32enne di origini maliane ha accoltellato tre persone alla stazione ferroviaria Gare de Lyon di Parigi. L'uomo aveva ottenuto la protezione sussidiaria in Italia ed era residente a Torino. Da quanto emerso soffrirebbe di problemi psichici: su TikTok la rabbia contro i francesi e le teorie complottiste

"Non si tratta di un atto politico. La vicenda ha a che fare con la salute mentale del mio assistito", commenta l'avvocato difensore di Kassogue Sagou Gouno, il 32enne di nazionalità maliana che il 3 febbraio ha accoltellato tre persone alla Gare de Lyon di Parigi.

Che non si sia trattato di un atto terroristico sarebbe confermato dal fatto che la Procura francese antiterrorismo non si sia attivata, "almeno in questa fase", in quanto "non erano soddisfatti i criteri per l'assegnazione del caso", ha spiegato la procura di Parigi a Le Monde. Ma dalle indagini è emerso che "l'atto di attaccare i francesi" è probabilmente legato "alla loro appartenenza alla nazione". La scelta di prendere di mira le vittime a causa della "loro appartenenza, reale o presunta", alla nazione francese è una circostanza aggravante, ha spiegato la procuratrice Laure Beccuau.



"Tra tre mesi, che Allah mi accolga": l'atto preannunciato su TikTok

Sotto la lente degli inquirenti sono finiti alcuni contenuti pubblicati su TikTok dall'aggressore: video in cui si scaglia contro la Francia e i francesi, che accusa di aver "saccheggiato" il suo Paese, il Mali, durante il periodo coloniale. E ancora, la rabbia verso il presidente Macron, definito come un "criminale" o un "terrorista", che avrebbe "scelto la parte di Satana" lasciando il Mali "alla mercé dei jihadisti".

Nei suoi video espone teorie complottiste che evocano il ruolo del Ciad "manipolato dalla Francia" in Mali, o il finanziamento da parte della Francia dei paesi del Maghreb per bloccare i flussi migratori. E poi un video, pubblicato all'inizio di dicembre, in cui preannuncia macabramente le proprie intenzioni: "R.i.p tra tre mesi, che Allah mi accolga nel suo paradiso", elemento che potrebbe suggerire una premeditazione delle sue azioni, andando a costituire un'ulteriore aggravante.

La residenza in Italia e le cure psichiatriche

Nato nel 1992, Kassogue Sagou ha ottenuto la protezione sussidiaria in Italia nel 2016. Al momento dell'identificazione, è infatti risultato sconosciuto alla polizia francese e residente in provincia di Torino, dove era "in cura in un centro di salute mentale", ha fatto sapere il prefetto di polizia, Laurent Nuñez, che nelle prime ore successive all'attacco aveva dichiarato: "I primi elementi raccolti non lasciano pensare che si tratti di un atto terroristico", in quanto l’uomo "soffre in modo chiaro di disturbi psichiatrici".

L'attacco è stato sferrato intorno alle 8 di sabato mattina. Il 32enne ha accoltellato due persone scelte, si pensa, in modo casuale tra i pendolari che affollano la Gare de Lyon di Parigi, e un agente che aveva tentato di bloccarlo. Nel suo zaino è stato ritrovato anche un martello. Attualmente le accuse sono di violenza e tentato omicidio aggravato.

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