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Venerdì, 26 Aprile 2024
Mobilità sostenibile / Spagna

Al lavoro in bicicletta: paga il governo

L'esecutivo del socialista Sanchez sta studiando l'idea, già messa in atto in altri Paesi Ue, di concedere incentivi nello stipendio fino a 800 euro l'anno per chi utilizza le due ruote ecologiche

Pagare i cittadini affinché decidano di andare al lavoro in bicicletta piuttosto che con mezzi inquinanti. È l'idea su cui ha deciso di puntare il governo spagnolo guidato dal socialista Pedro Sanchez che ha messo a punto il cosiddetto programma "En bici al trabajo", che fa parte della "Strategia statale per le biciclette". Madrid sta valutando l'idea che siano le aziende stesse a pagare i dipendenti, seguendo l'esempio di altri Paesi europei. A tal fine sta sondando la possibilità di modificare le norme fiscali in modo che le imprese possano considerare di pagare un extra ai propri dipendenti che si recano al lavoro in bicicletta, in modo analogo a quanto avviene per le auto aziendali, e che questo extra non sia tassato. In questo modo l'azienda può dare incentivi o assicurare stipendi più alti ma con costi molto più bassi. Secondo El Pais l'aumento potrebbe essere di fino a 800 euro l'anno.

"La bicicletta non è solo un altro mezzo di trasporto qualsiasi. Il suo utilizzo produce valore per la società, non solo in termini di mobilità, ma anche di abitabilità, salute, ambiente, equità, socialità, eccetera. E produce benefici per chi si sposta in bicicletta e per chi non lo fa, liberando spazio e riducendo l'inquinamento atmosferico e acustico", ha dichiarato il governo in un recente comunicato. Nazioni come la Francia e i Paesi Bassi dispongono già di programmi simili. In Francia, i dipendenti possono guadagnare fino a 800 euro in più all'anno se si recano al lavoro in bicicletta, e nei Paesi Bassi fino a 1.500 euro.

Il governo olandese sovvenziona con 21 centesimi di euro ogni chilometro percorso in bicicletta tra casa e lavoro, anche se lì ci sono comunque contributi anche per chi usa i trasporti pubblici e le automobili. Ogni lavoratore comunica all'azienda quanti chilometri percorre in bici per andare al lavoro e alla fine riceve i contributi direttamente in busta paga in base a quanto ha dichiarato. Per i lavoratori autonomi invece è previsto uno sconto fiscale.

In Italia Bari è stata la prima città a pagare i propri cittadini per andare al lavoro in bicicletta. Il capoluogo pugliese con una delibera del 2019 ha deciso di dare ai suoi abitanti fino a 0,20 euro per chilometro, con un tetto massimo di 25 euro al mese (quindi massimo 300 euro l'anno) nonché contributi da 150 euro per comprare una bici nuova, 250 euro per un'elettrica e 100 euro per una ricondizionata. Come riporta The Local alcune aziende spagnole hanno già messo in atto iniziative per promuovere il 'bike to work' e la popolarità della bicicletta ha già raggiunto i massimi storici, con il 57% dei residenti di età compresa tra i 14 e i 70 anni che preferiscono pedalare per spostarsi, secondo le stime dell'Associazione dei marchi e delle biciclette di Spagna (Ambe).

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