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Sabato, 27 Aprile 2024
Disastro ambientale / Spagna

Le spiagge della Galizia invase dalle "lacrime di sirena". E i cittadini si mobilitano per ripulirle

Tonnellate di pellet sono fuoriuscite da una nave e si stanno riversando sulla costa. A fronte del disastro ambientale i governi regionale e centrale litigano sulle competenze

Una coltre color neve è apparsa sulle  spiagge  della Galizia, in Spagna, in prossimità dell'estuario di Muros e Noia. A ricoprire il litorale non è stato il freddo, ma tonnellate di pellet di plastica fuoriuscite agli inizi di dicembre da una nave. Pur trattandosi di una vera e propria catastrofe ambientale, le istituzioni ancora discutono sulle competenze per risolverla. Nel frattempo sono intervenuti decine di volontari per catturare le microplastiche. 

Competenze ecologiche da chiarire

All'inizio di dicembre 2023 è avvenuta la fuoriuscita di materiale da una nave che stava navigando lungo le coste del Portogallo. La Xunta de Galicia aveva confermato che la nave Tocano aveva perso diversi container, di cui una parte conteneva sacchetti da 25 chili di pellet di plastica appartenenti alla società polacca Bedeko Europe. Dopo oltre un mese le istituzioni locali e quella nazionale litigano per l'attribuzione dei compiti per il recupero del materiale inquinante. L'associazione ecologica Arco Iris ha chiesto di porre fine "alla clamorosa apatia che sia la Xunta de Galicia che il governo spagnolo hanno dimostrato verso questa grave questione" che "ha messo in chiaro che  ancora non dispongono di un meccanismo efficace". L'organizzazione ambientalista ha chiesto la mobilitazione dell'Unità Militare di Emergenza (Ume)" per rimuovere i pallini di plastica che hanno invase le coste. Forti critiche sono arrivate anche dall'Associazione spagnola dei diplomati della pesca nautica (Aetinape), che ha chiesto una revisione dei "protocolli ambientali" per proteggere la costa da futuri sversamenti simili.

Cosa sono le lacrime di sirena

Il pellet fa parte della categoria delle microplastiche biancastre, chiamate anche "lacrime di sirena". Si tratta di perle o granuli di plastica delle dimensioni di una lenticchia (tra 2 e 3 mm), in grado di agire come spugne e assorbire vari contaminanti quando vengono versati nell'ambiente. Proprio nelle loro minuscole dimensioni si annida il pericolo maggiore, visto i pesci finiscono per ingerirle, facendole quindi entrare nella catena alimentare e portandoli sulle nostre tavole. Le "lacrime di sirena" sono utilizzate nelle industrie della plastica e  vengono fuse per produrre molte delle materie plastiche utilizzate quotidianamente, dalle bottiglie alle componenti delle automobili. Numerosi studi hanno attestato che le microplastiche concentrano numerosi  inquinanti organici persistenti (Pop). Parliamo di sostanze chimiche tossiche  sia per l'uomo che per l'ambiente, bioaccumulabili, resistenti alla degradazione e capaci di essere trasportate su lunghe distanze.

Emergenza in Galizia

Per il momento la Galizia si trova ad un livello di allerta 1 e il governo regionale ha escluso di portare al livello 2 la fase di emergenza per l'inquinamento marino dovuto all'attuale discarica di pellet. Ángeles Vázquez, vicepresidente della Xunta galiziana e assessore all'Ambiente, ha garantito che le lacrime di sirena che stanno raggiungendo la costa "non sono né tossiche né pericolose". Ha chiesto comunque di rimuoverle dalla sabbia. Madrid da parte sua ritiene di non dover intervenire nella raccolta e nella pulizia del pellet, dato che il livello due non è stato raggiunto. Vázquez ha invece chiesto al governo spagnolo di "collaborare" perché è sua "responsabilità il trasporto in mare". Il governo regionale, secondo le parole dell'assessore, ha lanciato un'operazione con la partecipazione di circa 200 persone, tra cui "personale proprio, guardia costiera, agenti ambientali" e anche attraverso "la società pubblica Tragsa" per "lavorare e controllare" la raccolta del pellet che si sta rivelando molto complicata. A fronte dell'azione lenta e scarsamente coordinata da parte delle istituzioni iberiche, numerosi volontari si sono recati sulla costa galiziana per catturare le microplastiche riversatesi sulle spiagge. Secondo l'associazione ambientalista Noia Limpa dalla vigilia di Natale sono stati raccolti "almeno 60 sacchi da 15 chili ognuno". Gli abitanti sono impegnati nella rimozione temendo il ripetersi della tragedia dell'affondamento della petroliera Prestige, che vent'anni fa colorò di nero le coste della regione. I pellet, secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, sono stati rilevati principalmente nella zona di Barbanza, ma la contaminazione si sta espandendo anche ad altre spiagge.

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