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Domenica, 28 Aprile 2024
Cambiamenti climatici / Francia

La celebre stazione sciistica che chiude per sempre: "Non nevica più abbastanza"

Sulle Alpi francesi il consiglio comunale di un piccolo comune ha deciso lo smantellamento degli impianti di risalita. La stagione è troppo corta e le spese elevate, neppure la neve artificiale riesce a compensare

Basta sci e snowboard, manca la neve per poter fare questi sport in montagna. Meglio arrendersi all'evidenza che continuare a sparare neve artificiale. Ed è quello che hanno deciso di fare gli abitanti di un piccolo centro dell'Alta Savoia, sul versante francese del Monte Bianco, che a metà giugno hanno optato per la chiusura della stazione sciistica per famiglie di La Sambuy. La decisione è uno degli esempi più evidenti dell'impatto dei cambiamenti climatici sui territori e delle decisioni che le popolazioni possono adottare: insistere sulla vecchia strada o adattarsi e indirizzare altrove il proprio futuro.

Finanze a terra

Il consiglio comunale di Faverges-Seythenex il 14 giugno ha votato per la chiusura degli impianti di risalita, con 22 voti a favore e 9 contrari. Gli oppositori alla chiusura hanno annunciato di voler presentare ricorso, ma il destino sembra ormai segnato. La piccola località dispone di tre impianti di risalita e di una pista estiva per slittini. A gennaio era stata lanciata una consultazione pubblica in cui venivano presentati diversi scenari per il futuro, tra cui la chiusura completa degli impianti. Alla fine questa è stata l'unica prospettiva presa in considerazione e presentata al consiglio comunale. "Sono convinto che questa sia la decisione giusta per il comune. Sta a noi lavorare per dare vita a questo sito tenendo conto del riscaldamento globale, il che è ovvio, ma tenendo conto anche delle finanze del comune", ha dichiarato il sindaco Jacques Dalex dopo la votazione. Rispetto agli introiti che ruotano intorno al turismo dello sci, il primo cittadino ha spiegato: "Questi benefici non giustificano i milioni di euro che la comunità versa ogni anno. Proveremo a inventare una montagna senza sci per continuare ad attirare turisti".

C'è chi vuole continuare a sciare

Gli oppositori che si erano ritrovati davanti al municipio avevano denunciato che la decisione rappresenta "un disastro turistico e professionale" per la zona sostenendo di aver proposto "soluzioni per risparmiare, ma anche progetti per altre attività oltre alla bassa quota", come dichiarato da Christian Bailly, presidente dell'associazione "Tous ensemble pour La Sambuy". Il giorno prima della decisione era stato pubblicato online un finto annuncio per vendere la stazione all'asta. Gli oppositori intendevano così evidenziare le possibili conseguenze della chiusura della stazione.

Stagione cortissima

Gran parte della cittadinanza si è resa conto che la stagione sciistica si è ormai ridotta a poche settimane, che non permettono di giustificare economicamente l'apertura degli impianti. I meteorologi hanno già annunciato che quest'inverno le precipitazioni di neve saranno troppo ridotte sul comprensorio, che si trova ad un'altitudine tra 1.150 e i 1.800 metri. Neppure la neve artificiale potrebbe consentire di rimediare, a causa delle scarse piogge estive, con l'innevamento artificiale diventato comunque troppo oneroso. Il caso ha suscitato anche l'interesse dell'emittente televisiva statunitense Cnn. Ai loro microfoni il sindaco Dalex ha confessato che nella stagione passata la neve aveva permesso di lavorare solo quattro settimane, in un periodo che di norma dovrebbe andare dal 1 dicembre al 30 marzo. Il resort per turisti ha registrato una perdita annuale di circa 500 mila euro, mentre il solo mantenimento degli impianti di risalita costa almeno 80 mila euro l'anno.

La morte dello sci

Il consiglio comunale, a cui spetta la gestione delle piste, ha finito col seguire le predizioni della geografa francese Megali Reghezza-Zitt che già a gennaio aveva annunciato "la morte dello sci" sulle Alpi al massimo tra vent'anni. Neppure la neve artificiale, in grado di coprire fino al 45% delle piste francesi, riuscirebbe ad arginare la situazione consentendo di sciare al massimo fino al 2050. Gestori e proprietari delle stazioni sciistiche più previdenti sono ormai spinti dagli esperti a investire in una graduale transizione economica. Secondo il primo cittadino Dalex, Le Sambuy è destinata a diventare una meta per imparare a "scoprire e proteggere la natura, fare passeggiate, praticare sport, se possibile".

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