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Sabato, 27 Aprile 2024
L'iniziativa

Pfas vietati in Europa dal 2026: la proposta a Bruxelles

Cinque Paesi Ue, tra cui Germania e Olanda, hanno avviato la procedura per la messo al bando di queste sostanze chimiche: le aziende dovranno trovare alternative

I Pfas potrebbero essere vietati in tutta l'Unione europea a partire dal 2026. È quanto prevede la proposta presentata da cinque Paesi membri (Danimarca, Germania, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia) all'Agenzia Ue per le sostanze chimiche (Echa). Una stretta che nasce sulla scorta di diversi studi scientifici che hanno dimostrato come i Pfas siano spesso responsabili di problemi anche gravi alla salute umana.

L'iniziativa, promossa in particolare da Berlino e L'Aja, dovrebbe sfociare in un regolamento nel 2025. Il fulcro della proposta è obbligare le aziende a cercare alternative ai Pfas, molto probabilmente a partire dal 2026/27. Vale a dire a circa 10mila sostanze diverse attualmente in commercio e impiegate in moltissime lavorazioni, dai tessuti impermeabili alle padelle antiaderenti, dai cosmetici ai dispositivi medici, spiega l'Ansa. Secondo stime allegata alla proposta, circa 4,4 milioni di tonnellate di Pfas finirebbero nell'ambiente nei prossimi 30 anni se non si interviene.

I cinque Paesi propongono il divieto di produzione e commercializzazione, con deroghe per usi specifici limitate nel tempo. Per esempio, materiali da contatto con alimenti alternativi al Pfas sono allo studio ma non ancora disponibili e i cinque Paesi propongono un divieto in 5 anni. Per lo stesso motivo, lo stop arriverà in 12 anni per alcuni dispositivi medici. Per la maggior parte degli altri usi, garantisce il rapporto, le alternative esistono.

I Pfas sono noti con la definizione di "forever chemicals", perché si accumulano nell'ambiente e possono essere assimilati dai tessuti umani. Un caso, noto a livello internazionale, di contaminazione da Pfas è quello documentato in Veneto, in provincia di Vicenza. Dove queste sostanze sono state ritenute responsabili di diversi e gravi problemi di salute causati a chi ne è venuto in contatto e le ha assimilate attraverso, ad esempio, la contaminazione dell'acqua.

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