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Venerdì, 26 Aprile 2024
Territori / Europa

Manca la terra e gli immigrati sono troppi. L’Olanda stoppa il piano casa

La domanda di alloggi, già elevata, è cresciuta ulteriormente con la guerra in Ucraina. L'obiettivo è di costruire 900mila unità abitative, ma i prezzi dell'edilizia sono esplosi

Richieste eccessive, costi dell'edilizia alle stelle e scarsa disponibilità di terra. Questo il mix di ragioni che costringerà molto probabilmente l'Olanda a rinunciare ai suoi obiettivi relativi alla costruzione di nuovi alloggi. Il piccolo Stato europeo deve far fronte ad una crescente migrazione bisognosa di case, ma il governo non riesce a tenere il passo con le unità abitative che si era prefissato. Pur di rispettare il piano, Amsterdam rischia di accelerare ed alterare processi delicati, ignorando la tutela del suolo, come già avvenuto con l'agricoltura intensiva e gli allevamenti che hanno inquinato il territorio. In Italia con l'alluvione in Emilia Romagna abbiamo appena visto quali possano essere i danni di un'edilizia onnivora e incurante delle caratteristiche dei terreni.

Obiettivi a rischio

In base a quanto dichiarato in una relazione presentata in parlamento da Hugo De Jonge, ministro per l'Edilizia abitativa e la pianificazione territoriale, i Paesi Bassi potrebbero non raggiungere i loro obiettivi : costruire 900mila unità abitative aggiuntive entro il 2030. "La domanda di alloggi sta crescendo più del previsto, soprattutto a causa della migrazione", ha dichiarato De Jonge nel rapporto. "Allo stesso tempo le condizioni finanziarie per la costruzione di alloggi, soprattutto a breve termine, sono diventate più difficili", ha aggiunto il ministro, sottolineando l'urgenza di "unire le forze per continuare a costruire [...] alloggi adeguati e sufficienti".

Territorio sotto pressione

Come riferisce il quotidiano Nos, nel 2021 la popolazione era aumentata di 115mila unità, ma nel 2022 a seguito della guerra in Ucraina l'immigrazione nel Paese è esplosa, con l'aggiunta di altre 227mila persone. Il problema è stare al passo con i tempi di questa crescita su un territorio di appena 41.543 km², che raggiunge i 41.865 Km² se si includono i Caraibi olandesi. Il primo step fissato dal governo è stato in realtà raggiunto con la creazione di 90mila unità abitative, rispettando i parametri per il 2030. Amsterdam prevede però che diventerà più complesso perseguire nei prossimi anni gli obiettivi a causa dell'aumento dei costi di costruzione e degli interessi. L'Istituto economico per l'edilizia ha già calcolato che la costruzione di abitazioni diminuirà del 3,5% nel 2023 e del 5,5% nel 2024 rispetto all'anno precedente.

Alloggi flessibili

Il ministro De Jonge ha promesso di investire almeno 250 milioni di euro in progetti di costruzione di alloggi a breve termine. Ad incidere è anche l'immigrazione, sospinta dal conflitto tra Kiev e Mosca. Per questo motivo il capo del dicastero dell'edilizia ha previsto 300 milioni di euro per la costruzione dei cosiddetti "alloggi flessibili", quelli cioè destinati ad accogliere i rifugiati ucraini e altri richiedenti asilo.

Alternative per costruire

Il problema principale rimane comunque quello di trovare un terreno edificabile adatto e concedere i permessi di costruzione. Si tratta di un procedimento più lento di quanto sperato. Per questo motivo De Jonge ha anche chiesto alle comunità di trovare "luoghi alternativi" per la costruzione, come è avvenuto per esempio a L'Aia, dove un ex bordello è stato convertito in appartamenti di lusso. Altro nodo riguarda le tempistiche. La costruzione degli alloggi richiede in media fino a 10 anni, dalla progettazione alla consegna. Il ministro intende dimezzare quel termine. Per farlo, il governo sta elaborando una legge sulla gestione degli alloggi pubblici, ancora in fase di consultazione. Allentando troppo le norme si rischia però di andare incontro ad un consumo eccessivo di suolo, processo già in atto nel Paese, in un periodo in cui il clima non fa sconti a coloro che non perseguono il giusto equilibrio con la natura.

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