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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salvataggi e polemiche

Davvero la Germania finanzia le ong che salvano i migranti? Ecco i bilanci "umanitari"

Da Sea Watch alla Louise Michel, passando per la United4Rescue: chi c'è dietro la galassia delle navi umanitarie accusate dal governo Meloni di essere pagate dallo Stato tedesco

Una lunghissima lista di donatori privati, ma anche aziende, associazioni della società civile, e, più sporadicamente, amministrazioni locali. Ma soprattutto, la Chiesa evangelica. All'appello, per ora, manca lo Stato. Già, perché se in questi giorni da Roma sono state rivolte pesanti critiche a Berlino per il suo possibile sostegno alle ong del mare, sfogliando i bilanci delle organizzazioni che si occupa di ricerca e soccorso di migranti nel mar Mediterraneo non c'è ancora traccia di finanziamenti da parte del governo. E anche qualora il ministero federale degli Esteri dovesse sbloccare i fondi promessi, questi sarebbero comunque un contributo secondario per una galassia che nel 2021 ha dichiarato introiti complessivi da donazioni per oltre 16 milioni di euro.

Roma contro Berlino

Le polemiche sull'asse Roma-Berlino sono scoppiate la scorsa settimana quando un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, guidato dalla verde Annalena Baerbock, aveva confermato un finanziamento di centinaia di migliaia di euro per una nave delle ong. Secondo quanto emerso sui media tedeschi, si tratta della Humanity 1, l'imbarcazione della Sos Humanity, associazione nata all'interno del network europeo Sos Mediterranée, tra i precursori delle ong del salvataggio in mare.  

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La galassia delle ong del mare

Stando all'ultimo bilancio pubblico, quello relativo al 2021, la Sos Humanity ha ricevuto donazioni per 1,8 milioni di euro. Circa il 61% delle entrate (più o meno 1 milione di euro) proviene da "donatori privati ​​che ci hanno sostenuto attraverso donazioni singole o ricorrenti", si legge nel rapporto finanziario. L'altra grande fonte di sostegno (466.946 euro) sono frutto di donazioni delle organizzazioni partner, su cui torneremo più avanti. Il 5% delle donazioni, circa 100mila euro, è arrivato dall'amministrazione comunale di Monaco di Baviera. Un contributo pari a quello delle organizzazioni religiose, a partire da quelle della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), che annovera tra i suoi membri l'ex cancelliera Angela Merkel.

Il ruolo della Chiesa evangelica

In realtà, l'apporto dell'Ekd a Sos Humanity e in generale alle ong del mare (non solo tedesche) è ben più ampio. Da anni in prima linea nel finanziamento delle navi per il salvataggio di migranti, nel 2019 l'Ekd ha deciso di costituire la United4Rescue, l'associazione ombrello che supporta le ong del mare e che a oggi conta su circa 800 membri. Oltre all'Ekd e alla galassia evangelica, dentro c'è un po' di tutto: ci sono anche organizzazioni cattoliche come la Caritas, l'Acli di Stoccarda, associazioni del mondo islamico ed ebraico, e poi ancora aziende come il produttore di gelati Ben&Jerry's, esponenti del mondo dello spettacolo come Wim Wenders e la band Revolverheld. 

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Sempre l'Ekd è uno dei pezzi portanti dell'ong Sea Watch, di gran lunga la più grande ong del mare tedesca in quanto a bilancio. Celebre in Italia per la sua ex comandante Carola Rackete e per lo scontro con l'allora ministro degli Interni Matteo Salvini, Sea Watch ha dichiarato nel 2021 entrate da donazioni e raccolte fondi pari a 12 milioni di euro. Tra i suoi finanziatori c'è anche la Deutsche Postcode Lotterie, una lotteria privata molto diffusa in Germania. Ma il grosso delle donazioni arriva sempre dal mondo religioso.

La rete di mutuo soccorso

Sea Watch e United4Rescue rappresentano di fatto il perno intorno a cui ruota il grosso dell'attività di salvataggio delle ong nel Mediterraneo centrale. Insieme hanno garantito nel 2020 l'acquisto della nave usata oggi da Sos Humanity, e insieme si occupano delle spese delle due navi di Sea Watch. A sua volta, Sea Watch finanzia le altre ong del mare tedesche: nel 2021, ha versato 550mila euro alla Sea Eye e 337mila euro alla Louise Michel (la nave sostenuta anche dall'artista Banski). Il suo supporto è andato anche a ong non tedesche: sempre nel 2021 ha donato 140mila euro all'italiana Mediterranea Saving Humans (che gestisce la nave Mare Jonio) e altri 457mila euro alla britannica Search and Rescue Relief.  Anche United4Rescue ha aiutato una ong italiana impegnata nei salvataggi dei migranti, la Resq People, con una donazione di 75mila euro nel 2021. 

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Questa rete di mutuo supporto che ruota intorno a Sea Watch e United4Rescue ha finora fatto a meno del supporto diretto dello Stato. Ma in seguito alla crisi del Covid-19 e poi a quella energetica, le entrate da privati sono cominciate a diminuire. Da qui, l'appello alle forze politiche, rilanciato anche dalla stessa Chiesa evangelica, a un impegno concreto per le ong. All'appello hanno risposto diverse amministrazioni comunali. E a fine 2022, il ministero degli Esteri ha annunciato l'intenzione di destinare 2 milioni di euro a United4Rescue. L'annuncio ha subito sollevato le barricate della destra, in particolare del'Afd, partito alleato della Lega in Europa, che sta crescendo sempre più nei sondaggi anche grazie alle sue posizioni antimigranti. E che ha da tempo un conto aperto con l'Ekd, accusata dall'estrema destra di usare la religione a fini politici (e pro-migranti).

Finanziamento statale in stallo

La maggioranza di governo a Berlino, dove siedono socialdemocratici, liberali e Verdi (con quest'ultimi considerati i più vicini al mondo delle ong), sembra aver accusato il colpo: stando alle ultime notizie, il finanziamento, ancora in discussione, non andrà più a United4Rescue, ma alla sola Sos Humanity, e dovrebbe ridursi a 500mila euro. Se i soldi saranno finalmente erogati, sarà la prima volta che lo Stato supporta direttamente le ong del mare. I più maligni, però, sottolineano che il denaro dei contribuenti tedeschi è già arrivato a queste organizzazioni, non tanto con le sporadiche donazioni delle amministrazioni comunali, quanto soprattutto attraverso la Chiesa evangelica, che viene finanziata in parte dallo Stato centrale, dalle regioni (i land) e dalla tassa ecclesiastica (il nostro 8 per mille).  

"Perché non li portate in Germania"

Al di là della provenienza dei fondi, resta un dato di fatto: come dimostrano i bilanci delle ong, le risorse che entrano dalle varie fonti filantropiche finiscono tutte per alimentari i progetti di salvataggio. Nel 2022, su 104mila migranti sbarcati in Italia, oltre 14mila sono stati salvati dalle navi delle ong. Certo, c'è chi alle navi battenti bandiera tedesca perché la Germania non si faccia carico delle persone da loro soccorse. Una risposta si trova sul sito della Sea Watch: "Dopo lo sbarco in Italia, chiediamo una distribuzione rapida e solidale di coloro che cercano protezione in Europa. Riconosciamo che Italia e Malta in particolare, ma anche Grecia e Spagna, sono state e continuano a essere lasciate sole per troppo tempo dai restanti Stati membri europei. Chiediamo una rapida distribuzione all'interno dell'Unione europea che sia basata sui bisogni e sui desideri delle persone e dia loro il diritto di restare". Questa "rapida distribuzione" oggi non è prevista dalle leggi Ue. Lo prevede, in parte, la riforma in discussione a Bruxelles. Riforma che proprio ieri l'Italia ha bloccato. Il motivo? Per il governo di Giorgia Meloni il testo deve prevedere che anche le ong possano essere accusate di provocare crisi migratorie.  

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