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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervento

La 'frugale' Sanna Marin: "No al Recovery bis per le bollette". E difende il Patto di stabilità

La premier finlandese al Parlamento europeo a Strasburgo: "Meloni? Italiani hanno diritto di scegliere. Le donne in politica possono cambiare il mondo"

Che la Finlandia rientri a pieno titolo nel gruppo di Paesi Ue cosiddetti "frugali" non è una novità. E la premier Sanna Marin conferma questa tradizione: nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo, giunto a pochi giorni dalla polemica che l'ha vista protagonista per via di alcune immagini che la ritraevano a una festa privata, la leader socialdemocratica finlandese ha chiuso la porta a un Recovery fund 2.0 per far fronte ai contraccolpi dell'inflazione e del caro energia, così come a un allentamento delle regole del Patto di stabilità. 

 "È chiaro che il bilancio dell'Ue deve essere sufficiente per garantire la capacità dell'Unione di operare anche in caso di crisi - ha detto - Un'Unione funzionale e internamente unita è un attore credibile anche nelle relazioni estere. Tuttavia, lo sviluppo della capacità operativa dell'Ue non avviene aumentando il budget o allentando le regole comuni dell'azione economica. Lo strumento di Recovery era una soluzione una tantum necessaria e concordata di comune accordo, non un modello per le crisi future", ha avvertito. La Finlandia, va ricordato, era tra i Paesi contrari anche al primo Recovery fund, salvo poi cambiare idea dopo i negoziati a Bruxelles.

"La responsabilità della politica economica deve continuare ad appartenere agli stessi Stati membri, conformemente ai trattati - ha proseguito Marin - Allo stesso tempo, va ricordato che le nostre economie non sono separate l'una dall'altra, ma quando uno Stato membro sprofonda nella recessione, gli effetti si fanno sentire in tutta l'Unione. Sono necessarie regole comuni del gioco e devono essere ulteriormente sviluppate". A tal fine, occorre "frenare il sovraindebitamento dei Paesi membri e il relativo rischio" attraverso "una politica economica basata su regole e responsabile, perché solo un'Europa economicamente forte ed economicamente sostenibile ha la capacità di agire in modo indipendente e, se necessario, aiutare anche altri, come l'Ucraina adesso", ha aggiunto Marin.

Sull'Ucraina, la leader finlandese ha ribadito l'importanza del sostegno Ue a Kiev e la necessità di continuare con le sanzioni alla Russia, anche con uno stop ai visti per i cittadini russi. C'è poi la crisi energetica: per Marin "è necessario cercare tutti i mezzi per garantire l'approvvigionamento energetico e ridurre il prezzo dell'energia", ma nel medio e lungo "l'unica via d'uscita dalla crisi energetica è investire massicciamente nell'uso delle rinnovabili ed energia senza emissioni". Parole che hanno fatto scattare la polemica con i Verdi, che hanno accusato Helsinki di non realizzare in patria quelle politiche di sostenibilità che professa in sede internazionale: "Non siete un modello", le ha detto il leader ecologista Philippe Laberts, riferendosi all'opposizione della Finlandia a norme più stringenti su suolo e foreste. 

Infine, lasciata l'Aula e partecipando a una conferenza stampa congiunta con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, Marin è stata sollecitata a esprimersi sulla politica italiana e in particolare su Giorgia Meloni: "Non voglio commentare" il possibile esito delle elezioni politiche in Italia, perché "gli italiani hanno il diritto di votare chiunque vogliano", ha svicolato. "La cosa importante è che in Europa siamo uniti davanti alla minaccia della Russia, che usa l'energia come un'arma contro l'Ue", ha aggiunto. E a chi le chiedeva che consigli dare a una donna in politica, ha risposto: "Cosa direi a una donna? Sei forte, sei capace, puoi cambiare il mondo. Vai!".

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