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Sabato, 27 Aprile 2024
Nuove linee guida

Bruxelles concede più tempo all'Italia sul debito (ma chiede di ridurre gli aiuti sulle bollette)

Nel 2024 tornerà il Patto di stabilità, ma la Commissione ha deciso di evitare una stretta sui conti nell'immediato e di sospendere le sanzioni per un altro anno

La riforma del Patto di stabilità è ancora in stallo, ma in vista del ritorno delle regole di bilancio, sospese con la pandemia e congelate ulteriormente con la guerra in Ucraina, la Commissione europea lancia un'ancora di salvataggio ai Paesi più a rischio, come l'Italia. Bruxelles ha infatti deciso di consentire una maggiore flessibilità agli Stati membri che devono ridurre il loro debito pubblico.

Il nuovo schema provvisorio, presentato dal vicepresidente Valdis Drombrovskis (considerato vicino ai falchi del rigore europei) e dal commissario all'Econonomia Paolo Gentiloni, avrà un impatto immediato, dato che ad aprile i governi dovranno presentare a Bruxelles i loro documenti programmatici di bilancio. Il Patto di stabilità tornerà in vigore nel 2024, ma l'esecutivo Ue ammette che "un ritorno alla piena attuazione delle regole del quadro esistente non riconoscerebbe la nuova realtà post-pandemia". Da qui la decisione di sospendere per il momento la norma che impone di tagliare il debito in eccesso del 5% all'anno: al suo posto, la Commissione chiede ai Paesi di presentare piani triennali che prevedano traiettorie discendenti del debito. In sostanza, si dà più tempo ai governi purché i loro piani contengano "plausibili e continue riduzioni del debito".

Il rispetto del tetto massimo annuale di spesa, ossia un rapporto tra deficit e Pil del 3%, viene mantenuto, ma nel "medio termine", ossia spalmato su più anni. Cosa ancora più importante, almeno per il 2024, la Commissione non avvierà sanzioni. Bruxelles si limiterà a concordare con i governi degli obiettivi di spesa per il prossimo anno. Se tali obiettivi "non saranno sufficientemente ambiziosi", la Commissione suggerirà delle modifiche. La valutazione dell'esecutivo Ue si baserà sul pacchetto di riforme e investimenti presentato dal singolo Stato, e che dovrà contribuire "alla sostenibilità fiscale e alla crescita sostenibile e inclusiva". Inoltre, gli Stati dovranno delineare il modo in cui intendono eliminare gradualmente le misure di sostegno energetico a famiglie e imprese. "Se i prezzi dell'energia all'ingrosso rimangono stabili e i costi energetici più bassi vengono trasferiti ai prezzi al dettaglio come attualmente previsto, le misure di sostegno energetico del governo dovrebbero essere ulteriormente gradualmente eliminate nel 2024 e i relativi risparmi dovrebbero contribuire a ridurre i deficit del governo", si legge nelle linee guida.

Sebbene la Commissione non avvierà procedure per punire chi non rispetta le regole, "proporrà" comunque di varare sanzioni "sulla base dei dati di consuntivo per il 2023". Una sorta di avvertimento per evitare un liberi tutti sui bilanci. Il nuovo quadro provvisorio consentirà di ridurre le potenziali frizioni tra Bruxelles e le capitali, in un momento in cui sono in piena attuazione i piani nazionali di ripresa del Next generation EU e l'inflazione continua a colpire le famiglie. Un discorso che riguarda in particolare con l'Italia, il cui debito pubblico si attesta sul 147,3%. La risposta della Bce al rialzo dei prezzi al consumo è stata di aumentare i tassi, e alcuni membri della banca di Francoforte hanno previsto che il principale tasso di riferimento potrebbe continuare a crescere, arrivando al 4% entro la fine dell'anno. Un'eventualità cui Roma guarda con timore, dato che il rialzo dei tassi potrebbe avere effetti sulla stabilità finanziaria del Paese. 

Per l'esecutivo di Giorgia Meloni arriva di fatto una piccola boccata d'ossigeno per l'immediato. Ma per non dover frenare gli investimenti e la ripresa serve ancora più tempo rispetto a quello concesso da Bruxelles: da qui la centralità di riformare al più presto il Patto di stabilità. Il 14 marzo la Commissione presenterà una proposta in tal senso ai ministri delle Finanze. Gentiloni, che sta spingendo su regole più adatte alla situazione dei Paesi ad alto debito pubblico, si è detto fiducioso sul raggiungimento di un accordo.

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