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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Incentivare chi usa l'euro digitale": la richiesta della Bce

Per la Banca centrale il nuovo sistema di pagamento sarà più sicuro di quelli attuali. Ma attenzione alle commissioni per gli esercenti

Mentre volgono al termine i lavori preparatori per l'euro digitale, la Banca centrare europea ha cominciato a chiedere ai Paesi Ue di adoperarsi per garantire il successo del progetto. La moneta virtuale, ha garantito più volte la Bce, non andrà a sostituire i contati e tanto meno le altre forme di pagamento tramite carta o strumenti online. Ma l'introduzione di un euro digitale, ha spiegato Fabio Panetta, membro del consiglio d'amministrazione della Bce, "è un elemento essenziale non sono per il sistema finanziario, ma per ogni economia avanzata".

La dipendenza dagli Usa

Il banchiere centrale, nel corso dell'audizione di ieri alla commissione Affari economici del Parlamento europeo, ha spiegato che attualmente "due terzi dei pagamenti digitali da parte dei cittadini europei avvengono con l'intermediazione delle grandi aziende americane: dai pagamenti via carta a quelli digitali senza carta, come PayPal", ha aggiunto. Uno strumento di pagamento digitale gestito direttamente dalla Bce "sarebbe invece più sicuro, perché avremmo un controllo migliore del modo in cui le informazioni vengono trattate". "Vogliamo garantire - ha aggiunto Panetta - che, in ogni situazione e in ogni circostanza, avremo un quadro che permetterà a tutti i cittadini europei di pagare ovunque in un modo efficiente, sicuro e a prezzi accessibili".

Incentivare i 'nuovo' euro

Di qui l'appello della Bce affinché gli Stati membri facciano la loro parte. "Incentivi economici dovrebbero essere utilizzati per incoraggiare la distribuzione attiva dell'euro digitale e per garantire che la moneta sia ampiamente disponibile", ha spiegato l'ex direttore generale della Banca d'Italia nel suo discorso in Parlamento.  

A che punto siamo con l’euro digitale: i pro e i contro della futura moneta virtuale

Il tema delle commissioni

"Il primo principio" della nuova valuta digitale "è che, in quanto bene pubblico, dovrebbe servire la società. Riteniamo che i consumatori dovrebbero poterlo utilizzare gratuitamente per le attività quotidiane di base", ha spiegato Panetta. "In secondo luogo, gli intermediari dovrebbero essere compensati per i servizi che forniscono, proprio come lo sono per altri pagamenti digitali", ha sottolineato. "Le salvaguardie legislative - ha avvertito - dovrebbero impedire che gli esercenti debbano pagare eccessivamente gli intermediari se sono obbligati ad accettare l'euro digitale come moneta a corso legale. Sebbene riteniamo che l'euro digitale consentirebbe commissioni più competitive, questo principio garantirebbe che le commissioni per i commercianti non possano superare i livelli attuali per mezzi di pagamento comparabili", ha concluso il banchiere auspicando un'introduzione senza polemiche del nuovo sistema di pagamento.

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