rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
La crisi energetica / Germania

La Germania si affida al gas di Qatar e Emirati Arabi per ridurre la dipendenza dalla Russia

Il ministro Habeck ha chiuso un accordo per il Gnl con Doha. E ora punta all'idrogeno di Abu Dhabi. Ma non sarà facile dire addio a Mosca

La Germania sembra intenzionata a fare sul serio per ridurre la dua dipendenza dal gas e dal petrolio russo. Affidandosi, per ora, al Medio Oriente. Dopo aver avviato i lavori per la costruzione in tempi record del suo primo terminale portuale per il Gnl, il governo di Berlino ha chiuso un accordo con il Qatar per la fornitura di gas liquido. E adesso punta a un'intesa con gli Emirati Arabi sull'idrogeno. 

L'accordo con Doha è arrivato al termine di una visita del ministro dell'economia tedesco Robert Habeck, esponente dei Verdi, che ha incontrato l'emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani. Secondo quanto reso noto finora, il Qatar ha sottoscritto una partnership energetica a lungo termine con la Germania, ma non sono stati resi noti i dettagli, che dovrebbero venire definiti "in negoziati contrattuali concreti", ha spiegato una portavoce del governo tedesco.

Il Qatar è il più grande produttore al mondo di gas naturale liquefatto. Ogni anno esporta nel mondo oltre 100 miliardi di metri cubi di Gnl, una quantutà che fa gola alla Germania e all'Ue, visto che la produzione di Doha rappresenta due terzi di tutto il gas che l'Ue importa annualmente dalla Russia. Ma Berlino deve fare i conti con una serie di problemi nell'immediato.

Innanzitutto, il Gnl del Qatar va soprattutto nei mercati asiatici. Dirottare immediatamente tali spedizioni verso la Germania e l'Europa non è semplice, perché bisognerebbe venire meno ai contratti già siglati. Secondo Bloomberg, solo tra il 10% e il 15% del Gnl di Doha può venire rigirato in tempi relativamente rapidi verso l'Ue. Il Qatar sta spendendo quasi 30 miliardi di dollari per aumentare la sua capacità di produzione del 50%, ma questo non potrà avvenire prima della fine del 2025, scrive sempre Bloomberg.

C'è poi un problema infrastrutturale: il Gnl viene inviato tramite navi,e perché venga scaricato sono necessari dei terminali portuali ad hoc, di cui la Germania è sprovvista. Berlino, nel pieno della guerra in Ucraina, ha avviato in tempi record la costruzione di due terminali, ma non saranno pronti prima del 2026, dice Dw.com. La soluzione alternativa è affidarsi ai porti di Spagna e Francia, almeno nei prossimi 3 anni.

Ci vorrà tempo anche per l'altro pezzo della strategia del governo tedesco per ridurre la dipendenza da Mosca: l'idrogeno. Se fino a prima della guerra in Ucraina, Berlino era pronta a convertire il gas russo in idrogeno, adesso guarda altrove, e di nuovo in Medio Oriente. Habeck infatti è atteso in queste ore negli Emirati Arabi, che hanno annunciato da tempo di voler diventare leader nella produzione di idrogeno a livello mondiale. L'obiettivo di Abu Dhabi è di occupare una quota di produzione di idrogeno pari al 25% della produzione mondiale entro il 2030. Il target è ambizioso, e ci vorrà comunque tempo. Che Berlino non ha, tanto più se petrolio e gas finiranno nella lista delle prossime sanzioni Ue.

Ecco perché Habeck ha già visitato la Norvegia, altro grande produttore di gas e petrolio. Gli stessi Emirati Arabi potrebbero essere più utili nell'immediato come riserva di petrolio, invece che di idrogeno. E' una corsa contro il tempo, dicevamo. "Se non avremo più gas il prossimo inverno e le forniture dalla Russia saranno interrotte, non avremo abbastanza gas per riscaldare tutte le case e far funzionare tutte le industrie", ha avvertito il ministro dei Verdi.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Germania si affida al gas di Qatar e Emirati Arabi per ridurre la dipendenza dalla Russia

Today è in caricamento