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Venerdì, 26 Aprile 2024
La guerra dell'oro blu / Germania

In Germania il gas comincia a scarseggiare: "Dobbiamo ridurre i consumi subito"

Berlino alza il livello di allerta alla fase 2 dopo le interruzioni delle forniture russe. Il prossimo passo è il razionamento

In Germania "il gas è ormai una merce rara" e famiglie, imprese e uffici pubblici devono "ridurre il più possibile" i loro consumi energetici "in modo da poter superare l'inverno". Per questa ragione, il governo ha elevato il livello di allerta alla fase 2. L'ultimo passo prima della scelta più dolorosa: ricorrere ai razionamenti. 

A lanciare l'allarme è stato il ministro dell'Economia Robert Habeck, che ha comunicato l'avvio della seconda fase del piano di emergenza per il gas. Le ragioni sono note: da un lato i tagli alle forniture di gas russe in atto da metà giugno, con un riduzione fino al 40% dei flussi lungo il Nord Stream, il gasdotto gestito da Gazprom. Dall'altro, i prezzi elevati sul mercato del gas, anche questo spinti dai tagli alla forniture di Mosca, che hanno colpito altri Paesi Ue, come Italia e Austria. 

In conferenza stampa, Habeck ha ammesso che la situazione è “tesa”, ma la sicurezza degli approvvigionamenti è garantita. Per ora. Berlino guarda con estrema preoccupazione alla data dell'11 luglio, quando il Nord Stream sarà oggetto di una manutenzione che ne bloccherà i flussi per 10 giorni. La manutenzione era programmata da tempo, ma con la guerra in corso e le tensioni tra Ue e Russia, il timore del governo del cancelliere Olaf Scholz è che le forniture non ripartano dopo lo stop tecnico. Se dovesse accadere, le riserve accumulare finora (che risentono dei tagli degli ultimi giorni) non saranno sufficienti per affrontare l'inverno. 

"La limitazione delle forniture di gas è un attacco economico contro di noi", ha affermato Habeck. La strategia del presidente russo Vladimir Putin, ha spiegato, è di alimentare l'incertezza, aumentare i prezzi e dividere i Paesi Ue. Gas ed energia sono usati come armi contro la Germania. “Siamo in una crisi del gas. Il gas è ormai una merce rara. I prezzi sono già alti e dobbiamo prepararci a ulteriori aumenti”, ha aggiunto.

La legge tedesca prevede tre fasi in caso di crisi energetica: la terza, quella di emergenza, prevede il razionamento del gas per famiglie e imprese, e la possibilità per i grossisti di aumentare i prezzi unilateralmente, dunque anche sopra i livelli indicati dal mercato. Per evitare lo scenario peggiore, la strategia prevede una riduzione dei consumi di gas, e l'aumento della produzione di energia dalle sue centrali a carbone. La Germania può anche contare su tre centrali nucleari ancora attive, la cui chiusura è però prevista per l'inizio del 2023.

Habeck, uno dei leader dei Verdi tedeschi, da sempre in prima fila contro l'energia atomica, non intende tornare indietro sullo stop definitivo alle centrali. La sua speranza è di riuscire a far arrivare più gas naturale liquefatto (gnl) possibile una volta che sarà pronto il terminale del mare del Nord, il primo nella storia del Paese.       

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