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Venerdì, 26 Aprile 2024
Consiglio europeo / Italia

Draghi "convinto" ci sarà fondo Ue per mitigare prezzi gas. Ma le conclusioni sono vaghe

Il premier uscente ha parlato di un "meccanismo comune", ma il testo sottoscritto dai Ventisette non specifica di cosa si tratta. "C'è ancora lavoro da fare e serviranno molte discussioni", ha ammesso l'ex banchiere

Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è detto “convinto” che alla fine verrà creato un “meccanismo comune” o un “fondo comune” per “mitigare gli effetti dei rincari” sull'energia. Oltre al price cap quella di una condivisione dei costi degli interventi pubblici è stata una delle battaglie dell'Italia che, come molti altri Paesi dell'Unione, non ha la stessa forza della Germania per poter mettere in campo interventi pubblici. Al termine della due giorni del Vertice di Bruxelles il premier ha rivendicato che il pacchetto Ue avrebbe "accolto tutte le richieste dell'Italia".

A chi gli chiedeva se su questioni cruciali non si rischia di finire come è stato fatto in passato con l'unione bancaria, e cioè di rimandare tutto alle calende greche, il premier ha detto di “non essere d'accordo” e ha rivendicato l'inequivocabilità delle parole delle conclusioni del Consiglio europeo un cui si chiede di “presentare con urgenza decisioni concrete su misure aggiuntive”. “Non si tratta di roadmap o di analisi ma di decisioni concrete su ulteriori misure aggiuntive rispetto alla posizione della Commissione che erano già sul tavolo”, ha detto e per lui “non c'è modo di equivocare”, le parole delle conclusioni. Il testo però, come spesso succede su argomenti divisivi come questo, resta piuttosto vago.

Le conclusioni approvate al termine dei due giorni di Summit si limitano a parlare di “strumenti pertinenti a livello nazionale e dell'Ue” che “dovrebbero essere mobilitati per rafforzare la resilienza delle nostre economie, preservando nel contempo la competitività globale dell'Europa e mantenendo le condizioni di parità e l'integrità del mercato unico”. Insomma quali saranno questi strumenti e quanti soldi ci saranno dentro (se ci saranno) resta tutto da vedere. “Questo non vuol dire non ci sia ancora lavoro da fare, sono sicuro che su quel testo ci saranno ancora tante discussioni”, ha ammesso Draghi, secondo cui comunque “è la prima volta che il Consiglio europeo ha manifestato disponibilità ad avere un tetto al prezzo del gas e un meccanismo finanziamento comune”.

Questo non significa però che si andrà verso l'emissione di titoli di Stato comuni, ipotesi paventata e richiesta da più parti. Per quello ci sarà bisogno ancora di “tanto tempo”. "Non tenderei a estendere un meccanismo di finanziamento comune di fronte a un'emergenza con l'aspirazione, che tanti hanno, di condividere il debito. Direi che questo è un passo molto più lungo", ha affermato il premier uscente. Per lui "un primo passo è stato fatto con i fondi della pandemia, con il NextGenerationEU (il cosiddetto Recovery Plan, ndr), un altro piccolo passo è stato fatto con il RePowerEu. Oggi forse, credo, sono convinto ci sarà un altro piccolo passo con la creazione del fondo che riguarda il mitigare l'effetto dei rincari sulle famiglie e sulle imprese”.

"Sono certo che serviranno decisioni analoghe su altri settori, come la difesa”, ma “prima di arrivare però ad una proposizione generale” su questioni come l'emissione di debito comune “ci sarà bisogno di tanto, tanto tempo", ha concluso.

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