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Sabato, 27 Aprile 2024
Verso le elezioni

"La transizione green avrà dei costi, bisogna dire la verità alla gente"

Il monito del governatore della Banca centrale del Belgio, secondo cui la politica non può negare le conseguenze della svolta verde, ma deve parlare con franchezza ai cittadini e soprattutto decidere chi pagherà

La svolta ecologista della politica europea è necessaria per il bene del pianeta ma non migliorerà le nostre economie anzi, almeno inizialmente, darà un colpo alla crescita. E la politica su questo punto deve dire la verità a cittadini. È il messaggio lanciato ai deputati europei dal governatore della Banca centrale del Belgio. "Questa transizione non ci renderà collettivamente più ricchi", ha detto Pierre Wunsch, intervenendo ieri mattina (martedì 13 febbraio) al Parlamento di a Bruxelles. "Potremmo e dovremmo ripensare la comunicazione ufficiale sulla transizione climatica. Ma dovremmo essere più sinceri. In particolare, non dobbiamo indurre la gente a pensare che il verde porti con sé opportunità positive che potrebbero aumentare il Pil e creare milioni di posti di lavoro ben retribuiti", ha sostenuto durante il suo intervenendo alla conferenza su "Stabilità, coordinamento economico e governance nell'Ue".

Il tema della svolta ecologica della politica europea sarà centrale nelle elezioni del prossimo giugno, quando i cittadini del blocco saranno chiamati a rinnovare l'Assemblea comunitaria. I popolari e i partiti della destra dell'emiciclo, si stanno schierando da mesi contro il Green Deal, accusato di essere insostenibile dal punto di vista economico. Secondo Wunsch la necessità di agire per il bene del pianeta è innegabile ("solo una piccola minoranza vive nella negazione della necessità di agire", ha affermato), ma bisogna però ammettere "che la transizione climatica porterà uno shock negativo dell'offerta che ridurrà il nostro potenziale di crescita". Ad esempio i prezzi del carbonio e il costo delle fonti più ecologiche renderanno l'energia in Europa da cinque a otto volte più costosa che negli Stati Uniti, ha affermato.

A suo avviso si tratterà di uno shock con costi simili a quello energetico degli anni '70, che ha causato un enorme aumento del prezzo del petrolio, che però verrà spalmato su un lasso di tempo molto più lungo, e sarà quindi più "gestibile". Insomma, ha concluso, "questa transizione non ci renderà collettivamente più ricchi", e "ci saranno sicuramente dei vincitori, ma anche molti perdenti", e questo "dobbiamo dirlo, perché se le autorità pubbliche vengono sorprese a vivere nella negazione, perderanno il loro bene più prezioso, che è la credibilità". E a quel punto, ha argomentato con un esempio, quando "i primi segni concreti di problemi emergenti questi scateneranno la rabbia popolare e le proteste, basta guardare gli agricoltori". La politica non può quindi secondo il banchiere negare la realtà, né può astenersi dall'agire per il bene del pianeta. Quello che le resterebbe da fare sarebbe solo rispondere a delle "domande difficili": "Quanto costerebbe e chi pagherà", la transizione verde.

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