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Venerdì, 26 Aprile 2024
Lo scenario / Italia

Che significa che il contante è l'unica moneta "legale" e perché questo potrebbe cambiare

La Bce sta studiando la messa a punto di un euro digitale, per rispondere alle criptovalute, in quel modo sparirebbe la necessità di usare le banche come intermediari dei pagamenti online

Nel difendere la proposta della Lega di alzare il tetto dei pagamenti in contanti da uno a 10mila euro, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sostenuto che il contante è "l’unica moneta legale", mentre "la moneta elettronica è privata". Per questo ha aggiunto che "imporre agli italiani l’utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica non è soltanto un macroscopico e illegittimo regalo alle banche e alle finanziarie che vendono questo tipo di servizio. Ma è potenzialmente un rischio per il risparmio del cittadino".

Al momento il contante è in effetti l'unica moneta legale e le transazioni digitali tra cittadini devono essere fatte sempre attraverso un istituto finanziario o attraverso un Pos, un terminale di pagamento che comporta il pagamento di una commissione da parte del commerciante. Non possiamo trasferire euro direttamente nel conto di un'altra persona come potremmo fare dandogli del contante che passerebbe dalla nostra alla sua tasca, e dobbiamo chiedere alla nostra banca di trasferire il denaro per noi. Questo però potrebbe presto cambiare.

La Banca centrale europea ha deciso di avviare una fase di indagine di due anni sulla creazione di un possibile euro digitale, un progetto pensato in risposta alla digitalizzazione del denaro stesso e alla nascita delle criptovalute come i bitcoin. Questo nuovo tipo di denaro, basato su unità di valore virtuali, si muove su internet senza bisogno di banche che facciano da intermediari. Questo denaro può essere memorizzato su un dispositivo mobile o su un computer e trasferito istantaneamente, proprio come si fa con una email, su un altro computer. In questo modo può essere usato per pagare da persona a persona (peer-to-peer). Per i nostri sistemi economici sarebbe un cambiamento epocale.

La moneta tradizionale è emessa dalle banche centrali sotto forma di contanti e riserve detenute dalle banche commerciali, in questo modo è l'ancora del sistema monetario e preserva la sovranità monetaria, che può essere definita come la capacità dei governi di controllare l'unità di conto di base, almeno nella loro giurisdizione, al fine di gestire la macroeconomia. Prima questa sovranità era nazionale ora con l'euro per noi è diventata sovranazionale. Per Francoforte "un euro digitale emesso dall’Eurosistema manterrebbe la disponibilità di un'ancora monetaria nell’era digitale, fungendo da bene pubblico"

Ma come funzionerebbe questo euro digitale? L'idea della Bce è di affiancarlo senza sostituirlo al contante. "Sarebbe un mezzo di pagamento digitale sicuro, facile da usare e a basso costo come oggi il contante. Potrebbe essere utilizzato gratuitamente per le operazioni di pagamento essenziali in tutta l'area dell'euro. In un mondo in cui i cittadini ricorrono sempre più ai pagamenti elettronici e in cui il mercato dei pagamenti digitali continua a crescere, un euro digitale offrirebbe a tutti - famiglie e imprese, piccole e grandi - un'ulteriore soluzione di pagamento in moneta di banca centrale", spiega la Bce.

"Agli esercizi commerciali e alle piccole imprese un euro digitale fornirebbe un'altra modalità per ricevere pagamenti dalla clientela. Inoltre un euro digitale potrebbe rendere disponibili funzionalità avanzate, come il pagamento automatizzato o l'applicazione di una qualche forma di identità digitale", si legge ancora nell'analisi di Francoforte. Sulla tracciabilità la Bce assicura che "l'Eurosistema non ha alcun interesse a raccogliere dati sui pagamenti dei singoli utenti, tracciare le abitudini di pagamento o rendere noti questi dati a enti e istituzioni pubbliche. Un euro digitale consentirebbe ai cittadini di effettuare pagamenti senza condividere i propri dati con soggetti terzi, a meno che non sia richiesto per la prevenzione di attività illecite".

L'euro digitale potrebbe passare di tasca in tasca, o meglio da computer a computer o da smartphone a smartphone, senza bisogno di banche. Prima di vedere l'euro digitale 'circolare' sarà comunque necessario superare ancora diverse tappe e il lavoro di studio sulla fattibilità del progetto dovrebbe essere completato entro l'ottobre 2023. A quel punto il Consiglio direttivo della Banca di Francoforte deciderà "se passare alla fase successiva, dedicata allo sviluppo di servizi integrati e alla conduzione di test ed eventualmente di sperimentazioni pratiche", una ulteriore fase che "potrebbe richiedere circa tre anni".

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