Dagli autisti Ue 'vaffa' al Regno Unito della Brexit: solo 127 chiedono il visto temporaneo di lavoro
Per superare la crisi della mancanza di carburante Londra concede un permesso di soggiorno di sei mesi, ma le applicazioni sono pochissime
Il Regno Unito della Brexit ha stretto le maglie dell'immigrazione e ora che ha bisogno dei migranti per risolvere la sua crisi di approvvigionamento del carburante, questi gli rispondono picche. Al momento soltanto 127 autisti di mezzi pesanti hanno fatto richiesta, dall'estero, per il visto temporaneo di lavoro da sei mesi.
Offerta non interessante
Si tratta di meno della metà dei 300 visti messi a disposizione per il periodo che va fino a marzo da Londra per i conducenti di mezzi pesanti nell'industria dei carburanti, una disfatta che segna una battuta d'arresto negli sforzi per rifornire le stazioni di servizio che la scorsa settimana sono rimaste spesso a secco. Il fallimento mette anche in discussione l'intero piano per reclutare altri 4.700 autisti di trasporto a partire dalla fine mese per alleviare la pressione sulle consegne a negozi e supermercati prima di Natale. A quanto pare la possibilità di lavorare in Inghilterra per alcuni mesi non sembra così interessante come Londra sperava che fosse. "Le persone non vogliono venire a meno che l'offerta che ricevono non sia un'alternativa davvero attraente. Non rinunci a un lavoro ben pagato nella tua nazione per un lavoro magari meglio pagato che però durerà solo pochi mesi”, ha dichiarato Rod McKenzie, della Road Haulage Association, associazione che tutela gli interessi degli autotrasportatori, chiedendo che i visti siano almeno di un anno.
La stretta sull'immigrazione
Dopo l'uscita dall'Unione europea il governo di Boris Johnson ha annunciato una dura revisione sulle regole sull'immigrazione, messa a punto dalla Segretaria di Stato all'Interno Priti Patel, e adesso per andare a lavorare nel Paese bisogna rispettare un sistema a punti che prende in considerazione la conoscenza dell'inglese, il titolo di studio, le qualifiche professionali e l'offerta economica dell'azienda. In questo modo si tagliano fuori dalla possibilità di accedere al mercato del lavoro nazionale tutta una serie di impieghi meno prestigiosi, che di solito venivano svolti in gran parte dagli immigrati comunitari. Ma ora che molti di quei posti sono rimasti vacanti a quanto pare i britannici non sono disposti a occuparli loro e così si è verificata una carenza di manodopera in diversi settori come quello dell'autotrasporto, ma anche dell'agricoltura e degli allevamenti.
Johnson minimizza
La carenza di autisti di cisterne del carburante è stato così pesante che ha costretto Johnson a utilizzare i militare per rimediare alle disfunzioni della catena di approvvigionamento, che ha portato la settimana scorsa a una mancanza di carburante in gran parte delle stazioni di servizio del Paese. Parlando alla Bbc il premier ha detto che il problema della carenza di benzina è "globale" ma ha ammesso che nel Regno Unito è particolarmente sentito. Inoltre ha espresso sorpresa per lo scarso numero di lavoratori che hanno richiesto i visti, affermando che lavorare nel settore "dovrebbe essere un buon lavoro".