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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Londra costretta a usare l'esercito per evitare la penuria di benzina

Un mix tra una corsa agli acquisti dovuta alla paura di restare senza carburante, e una mancata programmazione da parte del governo, ha portato alle carenze in oltre la metà delle stazioni di servizio del Paese. Sono le conseguenze della scelta di una Brexit dura

Il governo britannico sarà costretto a rispolverare i piani di emergenza che aveva preparato due anni fa per far fronte agli scenari più catastrofici in caso di Brexit senza accordo. Boris Johnson è pronto a utilizzare l'esercito dopo che il “panic buying”, gli acquisti da panico, hanno causato una mancanza di benzina in gran parte delle pompe del Paese. La mossa arriva dopo che il premier ha annunciato che 5mila camionisti stranieri sarebbero stati ammessi nel paese nel tentativo di alleviare i ritardi nella fornitura delle stazioni di servizio.

La metà delle pompe a secco

La Petrol Retailers Association (Pra) ha affermato che fino al 90 per cento delle pompe di benzina che rappresenta, circa 5.500, ha esaurito il carburante. Ci sono circa 8mila stazioni di servizio in Gran Bretagna, il che significa che circa la metà del totale potrebbe presto rimanere a secco. Nei giorni scorsi le notizie pubblicate sulla stampa legate alla difficoltà di approvvigionamento, che hanno interessato anche la distribuzione dei prodotti agroalimentari e che è dovuta dovuta alla mancanza di camionisti, ha scatenato una corsa all'acquisto di benzina che ha scatenato così in circolo vizioso che ha portato all'esaurimento delle scorte delle varie strutture, con alcune stazioni che hanno registrato un aumento della domanda addirittura del 500 per cento. In questo modo quello che era un problema gestibile di carenze localizzate in un piccolo numero di siti, è diventato una questione nazionale.

Operazione Escalin

Il piano per usare l'esercito per assicurare le forniture si chiama Operazione Escalin, ed è stato concepito anni per far fronte all'eventualità di una Brexit senza accordo, e che prevedeva addirittura l'arruolamento di centinaia di soldati per guidare una flotta di riserva di 80 petroliere. I militari adesso dovrebbero essere impiegati come autisti, ma dovrebbero anche imparare a rifornire le cisterne e dovrebbero comunque ricevere un, seppur minimo, addestramento. Al momento sembra che ci potrebbero volere fino a tre settimane per l'attuazione completa del piano, perché alcuni dei militari che dovrebbero essere mobilitati potrebbero essere già occupati in altri compiti e altri ancora potrebbero essere riservisti.

Gli altri interventi

Sempre al fine di risolvere l'emergenza il governo ha annunciato domenica sera che avrebbe temporaneamente esentato l'industria energetica - compresi produttori, fornitori, trasportatori e rivenditori - dalla legge sulla concorrenza del 1998, consentendo alle aziende di condividere informazioni, dare priorità alle consegne nelle aree di maggiore bisogno ed eventualmente di mettere carburante nei siti dei loro concorrenti, cosa che in genere non sarebbero autorizzati a fare. Ciò dovrebbe rendere la distribuzione più efficiente e aumentare l'offerta.

Mancata programmazione

Brian Madderson, presidente della Pra, ha detto al Financial Times che se il problema della carenza dei rifornimento nel breve termine è stato una conseguenza del panic buying, la causa principale è stata che "il governo che non ha affrontato la questione del numero degli autisti del trasporto a terra ”. “L'esecutivo ha ignorato i problemi denunciati da tempo dalla categoria, motivo per cui ora stiamo affrontando la situazione in cui le persone vanno nei supermercati e vedono carenze di merci sugli scaffali, e per cui fanno la fila alle stazioni di servizio e non sono in grado di fare il pieno”, ha attaccato Rachel Reeves, la ministra dell'Economia ombra del Labour.

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