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Sabato, 27 Aprile 2024
Farm to fork

Stop alla legge sui pesticidi: esultano le lobby agricole e i giganti della chimica

La proposta della Commissione europea, sostenuta dagli ecologisti, mirava a dimezzare l'uso dei fitofarmaci entro il 2030. Ma il testo non ha passato lo scoglio del Parlamento Ue

Doveva essere una delle pietre angolari della strategia Farm to fork, la "costola" del Green deal per la transizione ecologica del comparto agroalimentare europeo. Ma con ogni probabilità, il regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi non riuscirà a vedere la luce prima della fine della legislatura. E anche dopo, vista l'aria che tira nelle capitali Ue, difficilmente andrà in porto. Di sicuro, non in tempi brevi. Tutta colpa (o merito, a seconda dei punti di vista) del Parlamento europeo, dove il centrodestra è riuscito a coalizzare una maggioranza che ha ridisegnato a colpi di emendamenti la proposta originaria della Commissione europea, sostenuta dagli ecologisti. Alla fine, ne è uscito un testo così stravolto, che i verdi e i progressisti hanno deciso di alzare bianca, bocciando la legge. 

La stretta di Bruxelles sui pesticidi 

Stando agli obiettivi iniziali, la legge mirava, entro il 2030, a dimezzare l'uso dei pesticidi, con un target aggiuntivo di riduzione del 65% per quelli considerati più pericolosi. "Si tratta di sostanze attive che sono già in una lista nera nell'Ue e che avrebbero dovuto essere sostituite anni fa a causa delle loro conseguenze dannose", ha spiegato a Today.it Sarah Wiener, eurodeputata dei Verdi e relatrice del regolamento. La proposta conteneva anche un divieto totale di fitofarmaci in tutte le aree ritenute più sensibili, e stabiliva obblighi legali per chi utilizza i pesticidi in termini di formazione, consulenza e necessità di integrare le alternative non chimiche, introducendo misure preventive, anche grazie all'utilizzo di fondi ad hoc. Tutti questi punti sono stati indeboliti o cancellati dagli emendamenti approvati a Strasburgo da un coalizione composta principalmente da deputati di centrodestra. 

Via libera al rinnovo dell'uso del glifosato per altri 10 anni 

La Lega, come Fratelli d'Italia e Forza Italia, esulta per lo stop a "un provvedimento intriso di ideologia e ricco di criticità, che non teneva minimamente in considerazione le esigenze del mondo agricolo, imponendo una riduzione dei mezzi per difendere le colture tale da pregiudicare l'esistenza stessa di alcune filiere simbolo del nostro made in Italy". In effetti, le organizzazioni agricole italiane ed europee si sono strette per lo più intorno a un'opposizione senza se e senza ma al testo. Con loro, le lobby dei pesticidi, a partire da CropLife Europe, che riunisce giganti dell'agrochimica come Bayer e Sygenta. 

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