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Domenica, 28 Aprile 2024
La nomina

Il nuovo incarico di Draghi in Europa

La presidente della Commissione von der Leyen gli ha affidato il piano sulla competitività dell'industria Ue. Obiettivo: tenere testa a Cina e Usa

Mario Draghi torna in Europa: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen gli ha affidato un nuovo incarico, quello di delineare una strategia sul futuro della competitività dell'industria Ue. L'annuncio è arrivato nel corso dell'annuale discorso sullo stato dell'Unione al Parlamento di Strasburgo.

Cos'è il discorso sullo stato dell'Unione

Quello assegnato a Draghi è un ruolo più delicato di quello che può apparire leggendo il titolo. Il tema della competitività si intreccia tanto con la geopolitica, quanto con gli equilibri interni all'Ue. Innanzitutto, ci sono i rapporti commerciali con la Cina e con gli Usa. La prima è accusata di affossare la nascente industria verde europea con l'invasione di auto elettriche e pannelli solari a basso costo, solo per citare due degli aspetti più caldi. Con gli Stati Uniti ci sono le tensioni sull'Inflation reduction act, una misura che l'Ue vede come una forma di protezionismo a danno delle imprese europee. Come rispondere a queste sfide? C'è chi in Europa vorrebbe il pugno duro, soprattutto con la Cina (leggasi la Francia), mentre la Germania è più orientata a mantenere i buoni rapporti commerciali con Pechino. 

Draghi avrà il compito di portare a sintesi le diverse posizioni in seno all'Ue. Von der Leyen lo ha definito "una delle più grandi menti economiche europee", ma per portare avanti l'incarico dovrà far valere anche le sue doti diplomatiche e di mediazione. L'Europa, anche grazie a Draghi, "farà 'what ever it take' per mantenere il suo vantaggio competitivo", ha chiosato la presidente della Commissione ricordando la famosa frase dell'ex governatore della Bce.

Non è la prima volta che a un ex presidente del Consiglio italiano viene affidato un incarico di questo tipo. In precedenza, era stato Mario Monti a venire nominato dall'allora presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per redigere il piano sulle risorse proprie dell'Ue, ossia i canali con cui Bruxelles si finanzia direttamente (imposte e dazi) senza passare dai contributi degli Stati membri.

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