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Sabato, 27 Aprile 2024
Pesticidi tra noi

Continueremo ad usare il glifosato per (almeno) altri dieci anni nonostante i dubbi sulla sicurezza

Verificata la tossicità per animali marini, l'Efsa non ha riscontrato che causi il cancro. Anche se gli Stati Ue non hanno raggiunto un accordo, Bruxelles pronta a riapprovarlo

Il glifosato va spedito verso altri dieci anni di rinnovo. La scelta spetterà alla Commissione europea, dopo che gli Stati membri non sono riusciti ad arrivare ad un accordo sul discusso pesticida. Si tratta di una batosta per gli ambientalisti e i numerosi scienziati che da anni denunciano gli effetti negativi sulla biodiversità e i rischi per la salute degli esseri umani. A vincere questa battaglia, che dura ormai da un ventennio, si apprestano ad essere nuovamente i giganti dell'agrochimica, come Bayer-Monsanto, Basf e Syngenta, che producono e commerciano in tutto il mondo il pesticida e che hanno portato avanti un serrato lavoro di lobby a Bruxelles. Il governo italiano, che nella precedente votazione aveva votato a favore dell'approvazione, stavolta invece ha optato per l'astensione. La motivazione di questo improvviso cambiamento di fronte rimane poco chiara.

Manca un accordo

Gli Stati membri non hanno raggiunto la maggioranza qualificata necessaria per rinnovare o respingere l'approvazione del glifosato durante una votazione presso il comitato di appello dello Scopaff (il Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi). Per questo motivo l'esecutivo europeo quasi certamente andrà a "tranciare" la questione optando per il rinnovo per altri dieci anni, dato che ha già espresso il suo parere favorevole dinanzi al Parlamento europeo. Bruxelles è obbligata ad adottare una decisione prima del 15 dicembre, data in cui scade l'attuale periodo di approvazione, già frutto di una proroga adottata lo scorso anno. La decisione è stata presa sulla base di "valutazioni approfondite sulla sicurezza effettuate dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa)".

Restrizioni

L'erbicida sarà comunque soggetto a determinate nuove condizioni e restrizioni. Queste ultime comprendono il divieto dell'uso pre-raccolta come essiccante (in vigora già adesso) e la necessità di adottare determinate misure per proteggere gli organismi "non bersaglio", come api ed altri insetti impollinatori. La mancata maggioranza durante il comitato di appello fa seguito a una precedente votazione del comitato Scopaff del 13 ottobre. Anche in quel caso gli Stati membri non avevano raggiunto la maggioranza necessaria per rinnovare o respingere la proposta. Gli Stati membri sono responsabili dell'autorizzazione nazionale dei prodotti fitosanitari (Ppp) contenenti glifosato e continuano a poter limitarne l'uso a livello nazionale e regionale se lo ritengono necessario sulla base dell'esito delle valutazioni del rischio, in particolare tenendo conto della necessità di proteggere la biodiversità.

Glifosato nell'acqua, così le lobby hanno ottenuto il rinnovo del pesticida tossico

Italia astenuta a sorpresa

Durante il voto odierno l'Italia ha optato per astenersi sul rinnovo dell'uso del glifosato pur avendo votato a favore nella precedente riunione. Fonti diplomatiche hanno giustificato così il mutato approccio: non essendo stato recepito "un elemento essenziale per votare favorevolmente, l'Italia ha deciso di assumere una posizione" contraria, nella speranza che si possa inserire "nella fase di definizione dell'accordo". Le stesse fonti hanno aggiunto che il rappresentante italiano ha fatto notare oggi che "poiché le preoccupazioni messe a verbale, cioè il divieto specifico in pre-raccolta, non erano state oggetto di modificazione del testo base, la posizione italiana si è quindi coerentemente portata da favorevole ad astenuta". Il divieto pre-raccolta risulterebbe però già inserito nelle restrizioni immaginate dall'esecutivo europeo.

Le reazioni

Con questo voto, la decisione di rinnovo della Commissione europea "non ha il sostegno dei tre maggiori Paesi agricoli del continente europeo: Francia, Germania e Italia". Lo ha ricordato su X Pascal Canfin, l'eurodeputato francese presidente della commissione Ambiente (Envi) del Parlamento europeo. "Ci rammarichiamo che la Commissione rivolga le spalle alle preoccupazioni indipendenti della scienza e dei cittadini e prevede di ri-approvare questo pericoloso erbicida per altri 10 anni. Ci sono prove allarmanti che evidenziano i rischi di cancro associati al glifosato, insieme alla miriade di altri effetti avversi segnalati", ha affermato in una nota Angeliki Lysimachou, responsabile del dossier sull'erbicida presso Pesticide Action Network Europe, una delle organizzazioni che più si è spesa contro il rinnovo.

Europei contrari

Secondo un recente sondaggio dell'Ipsos relativo a sei paesi dell'Ue, solo il 14% dei cittadini è a a favore della proroga dell'uso del glifosato. Quasi due terzi (62%) degli intervistati sono a favore di un divieto dell'erbicida. In Belgio e nei Paesi Bassi quasi 300 scienziati, tra cui oltre 100 professori universitari, hanno chiesto ai loro ministri di valutare seriamente la scienza indipendente, che ha messo in luce i rischi connessi all'uso del glifosato, che aumenterebbe la probabilità di malattie come tumori, autismo e Parkinson. Greenpeace ha ricordato come l'azienda chimica tedesca Bayer, che produce il glifosato, ha recentemente perso tre cause legali di risarcimento contro persone malate di cancro negli Stati Uniti, che imputano la malattia all'esposizione al Roundup, un diserbante a base di glifosato prodotto dall'azienda Monsanto, poi assorbita dalla tedesca Bayer. Al termine della votazione ribadisce invece il suo sostegno all'approvazione la Copa-Cogeca, l'ombrello europeo di organizzazioni agricole, di cui sono membri anche le italiane Confagricoltura, Coldiretti e Cia - Agricoltori italiani.

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