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Domenica, 28 Aprile 2024
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Glifosato: Italia dice sì al rinnovo, ma manca la maggioranza per autorizzare l'erbicida tossico

Bruxelles studia le modifiche in vista del voto del comitato di appello. Esultano le organizzazioni ambientaliste, supportate dal 62% degli europei

Nessuna maggioranza a favore o contro la proposta della Commissione europea sul rinnovo per altri dieci anni dell'uso del glifosato. Gli Stati membri dell'Unione europea hanno votato oggi in seno al Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF - Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed), la proposta per prorogare l'autorizzazione all'uso del potente erbicida. Non essendo stata raggiunta la maggioranza necessaria per adottare (o respingere) la proposta, che si basa su un parere espresso dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), interverrà il comitato di appello. Quest'ultimo sarà chiamato a discutere e votare la proposta dell'esecutivo europeo nella prima metà di novembre. La decisione sul rinnovo del glifosato deve essere presa entro il 14 dicembre 2023, perché l'attuale approvazione scade il 15 dicembre 2023.

Contrari e astenuti

Come anticipato dal governo la scorsa settimana, l'Italia ha votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione, precisando alcune puntualizzazioni. "Riteniamo opportuno evitare l’uso del glifosato nella fase pre-raccolta e concordiamo con il divieto dell’uso del glifosato come disseccante, come previsto nella proposta", si legge in un documento circolato tra fonti diplomatiche italiane. Contro la proposta di rinnovo decennale all’uso del glifosato hanno votato contro: Austria, Croazia e Lussemburgo. Si sono invece astenuti i seguenti Paesi: Germania, Francia, Belgio, Bulgaria, Paesi Bassi e Malta. Il glifosato costituisce il principio attivo di diversi erbicidi, in particolare del Roundup, vendutissimo prodotto creato dalla Monsanto. La multinazionale statunitense è stata assorbita nel 2018 dalla tedesca Bayer, che insieme ad altre sette aziende dell'agrochimica rappresenta la potente lobby, che in questi anni ha spinto per il rinnovo.

Limitazioni all'uso

Utilizzata dagli agricoltori di tutto il mondo, questa sostanza è stata classificata nel 2015 come "probabile cancerogeno" dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che fa capo all'Organizzazione mondiale della salute (Oms). In vista della decisione sul rinnovo si è espressa anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che dopo un lunghissimo processo di valutazione, a luglio ha dichiarato di non aver individuato "aree critiche di preoccupazione" negli esseri umani, negli animali e nell'ambiente che potrebbero impedire l'autorizzazione dell'erbicida. Al tempo stesso l'Efsa ha rilevato un rischio nei mammiferi nella metà degli usi proposti, riconoscendo inoltre che un'analisi definitiva risulta impossibilitata a causa di una insufficienza di dati. Bruxelles aveva quindi deciso di proporre alcune "misure di salvaguardia", proponendo l'istituzione di "fasce tampone", cioè aree in prossimità di ambienti più delicati come le scuole in cui non è possibile spruzzare il glifosato. Inoltre era stato proposto l'utilizzo di attrezzature che riducono la "deriva degli irrorati".

Le critiche al governo

Nella proposta dell'esecutivo europeo risulterebbe anche vietato l'uso per l'essiccazione, autorizzata invece in Paesi come gli Stati Uniti e il Canada, che prevede la distribuzione della sostanza sulle colture per "asciugarle" prima del raccolto. La posizione del governo italiano ha scatenato polemiche. "Il voto favorevole dell’Italia è paradossale. Nel nostro Paese si protesta contro le importazioni di frumento dal Canada perché contiene residui di glifosato, ma al tempo stesso il governo vota sì al rinnovo per irrorare i nostri campi con questo pericoloso pesticida", ha dichiarato Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. Oltre a Greenpeace, il mancato voto di rinnovo è stato accolto con favore da diverse organizzazioni ambientaliste e che si occupano di salute, come il Pesticide Action Network Europe ed Isde – Medici per l'ambiente. "Questo è un segnale importante. Risponde alle preoccupazioni della maggioranza degli europei riguardo all’impatto dei pesticidi sulla salute e sull'ambiente. Un'ampia gamma di scienziati indipendenti hanno espresso le loro preoccupazioni e i loro studi mostrano gravi effetti negativi dell’uso del glifosato", ha commentato Gergely Simon, di Pan Europe.

Il prossimo passo

Gli Stati membri saranno invitati a votare nuovamente sulla proposta della Commissione sul rinnovo dell'autorizzazione nelle prossime settimane. Secondo voci di corridoio a Bruxelles la Commissione prevede di apportare modifiche alla proposta. Se anche in tal caso non si raggiungerà la maggioranza qualificata, spetterà all'esecutivo europeo di decidere autonomamente. Solo solo il 14% dei cittadini sostiene la proroga all'uso del glifosato, secondo quanto emerge da un recente sondaggio Ipsos condotto in sei Paesi dell’Ue. Quasi due terzi degli intervistati (il 62%) sono invece favorevoli alla messa al bando del glifosato.

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