Benifei (Pd): “Rilanciare la mobilità giovanile sia priorità Ue”

“Rilanciare la mobilità giovanile, soprattutto dopo il Covid, deve essere una priorità dell’Unione europea”. Lo ha detto l’eurodeputato del Pd, Brando Benifei, intervenendo al workshop "Lingue e cittadinanza, politiche e pratiche", nuova tappa del progetto Europe4Future organizzato dall’Associazione Crea nell’ambito delle attività della Conferenza sul futuro dell’Europa promosse dal Parlamento Ue. All’evento hanno partecipato anche Monica Barni, professoressa dell'Università di Siena, e gli studenti dell’ateneo senese. 

Al centro del dibattito i programmi di scambio tra giovani dell’Ue: “Io ho avuto la fortuna di svolgere un Erasmus da studente in in Inghilterra – ha raccontato Benifei - Per me è stata un’esperienza importantissima, non solo per la costruzione dell’identità personale e di un’autonomia da giovane che si appresta a diventare adulto, ma anche perché è diventata un elemento utilissimo per il mio lavoro da eurodeputato. Ho appreso meglio l’inglese, ma ho anche acquisito la voglia di apprendere altre lingue, come il francese”.

Da eurodeputato, ha proseguito Benifei, “mi occupo di sostenere i programmi di scambio tra università e organizzazioni giovanili. Io penso che ci sia bisogno di un grande impegno da parte delle istituzioni europee, nazionali e regionali per dare forza al multilinguismo, un elemento centrale per la costruzione di una consapevolezza della cittadinanza europea, tra i giovani e i meno giovani. Non si tratta di un impegno secondario, ma centrale”. A tal proposito, “io sono tra i promotori dell’Erasmus pro per i giovani lavoratori in formazione, e l’ho fatto perché reputo che anche anche i giovani che si avviano al lavoro abbiano bisogno di programmi per completare e rafforzare la loro formazione con esperienze all’estero”.  

Infine, un riferimento alla Conferenza sul futuro dell’Europa, “un’esperienza che va resa permanente per mettere a confronto stabilmente cittadini e istituzioni nazionali ed europee”. Per Benifei, la Conferenza deve portare a “una proposta forte volta all’incremento delle competenze multilinguistiche e degli scambi culturali”. Serve costruire “uno spazio culturale comune europeo che si nutra di questi scambi e di questa dimensione multilinguistica”. Serve per la crescita personale. Ma anche per il successo del progetto di integrazione europea.