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Sabato, 20 Aprile 2024
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Traduzioni in telelavoro impossibili, gli interpreti del Parlamento Ue in sciopero

I dipendenti lamentano che i problemi tecnici rendono impossibile il loro lavoro e hanno deciso di incrociare le braccia, ma l'Assemblea comunitaria allora si è rivolta a una ditta esterna

Gli interpreti del Parlamento europeo sono sul piede di guerra a causa delle regole sul telelavoro, e affermano che per colpa della scarsa qualità dell'audio e delle continue difficoltà tecniche è diventata impossibile la traduzione a distanza degli eurodeputati che intervengono alle sedute di commissione e nelle audizioni. Gli interpreti sono arrabbiati perché l'Assemblea comunitaria ha adottato nuove regole sulle "conferenze ibride" dopo la pandemia di Covid, ma senza consultarsi con i loro organi di rappresentanza, come riporta Politico. Per questo avevano avvertito che sarebbero entrati in sciopero se non fossero state riviste le regole che consentono agli oratori di parlare alle audizioni online.

In una lettera ottenuta dalla testata online gli interpreti avevano presentato un preavviso in cui avvertivano che avrebbero incrociato le braccia se la Direzione generale per la logistica e l'interpretazione delle conferenze (Dg Linc) del Parlamento non avesse accettato di rivedere le regole. Ma lunedì, il giorno in cui avrebbero dovuto iniziare la protesta, l'Aula di Bruxelles ha affidato i servizi di interpretazione a un fornitore esterno per garantire la presenza il funzionamento del servizio nelle riunioni delle commissioni, facendo arrabbiare ancora di più di dipendenti, e così e l'Associazione internazionale degli interpreti di conferenza ha chiesto di "fermare l'esternalizzazione" e di negoziare migliori condizioni di lavoro per l'interpretazione a distanza. Le istituzioni dell'Ue hanno 800 interpreti con contratto a tempo indeterminato e 3.200 freelance che forniscono traduzioni in diretta di eventi. La Commissione europea fornisce servizi di interpretazione per un massimo di 50 riunioni al giorno.

Le lingue ufficiali dell'Ue sono 24 e l'interpretazione viene fornita di routine in almeno alcune di esse per le audizioni delle commissioni e le conferenze stampa, assicurando che ogni deputato possa avere quella della sua lingua. In alcune commissioni parlamentari ad esempio non sono presenti deputati di tutte le nazioni, e per questo non è necessario tradurre tutte le lingue. Ovviamente per le riunioni più importanti, come la Plenaria, è necessario avere un l'interpretazione per tutti e 24 gli idiomi.

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