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Sabato, 20 Aprile 2024
L'incontro / Ucraina

La mezza porta aperta dell'Ue all'Ucraina

La presidente von der Leyen a Kiev dice no all'adesione sprint ma apre alla partecipazione in "programmi chiave". Zelensky: "Faremo le riforme affinché non ci sia più un solo ostacolo al nostro ingresso nel blocco"

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la maggioranza dei membri dell'esecutivo comunitario, sono arrivati a Kiev per "dimostrare che l'Ue sostiene l'Ucraina più fermamente che mai". Quella odierna è la più corposa delegazione dell'Unione europea ad arrivare in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa: un totale di 16 commissari, tra cui la presidente, e domani arriverà anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per il vertice tra l'Ue e l'Ucraina.

Kiev spinge per un processo di adesione accelerato, ma Bruxelles ha chiesto garanzie sulle riforme nell'ambito in particolare di giustizia e corruzione e non sembra intenzionata a forzare il processo più di tanto. Von der Leyen ha però voluto mandare un segnale di apertura al Paese. "Siete diventati candidati mentre siete in guerra e continuate a fare progressi importanti. Mi conforta vedere che autorità anticorruzione sono allerta" e che c'è una "reazione politica rapida".

Oggi "proponiamo all'Ucraina di unirsi a programmi europei chiave, che daranno all'Ucraina benefici vicini alla membership dell'Ue in molte aree", ha detto von der Leyen, in conferenza stampa a Kiev. Questo significherà poter beneficiare quindi di importanti fondi comunitari. A Volodymyr Zelensky, che era al suo fianco, ha poi detto: "L'Europa è stata dalla parte dell'Ucraina fin dal primo giorno. Sappiamo che il futuro del continente si scrive qui. Sappiamo che state combattendo per più che voi stessi. Quello che è in gioco è la libertà: questa è una lotta delle democrazie contro i regimi autoritari".

Dal canto suo il presidente ucraino ha garantito che il Paese si sta preparando per nuove riforme che cambieranno la realtà sociale, legale e politica della nazione. "La guerra ci sta portando ad andare avanti" nelle riforme, ha detto Zelensky, "c'è un cambiamento di civiltà in Ucraina e un atteggiamento diverso nei confronti dell'essere umano". "Quest'anno dovrebbe essere il momento in cui non ci sarà più un solo ostacolo all'avvio dei negoziati sulla piena adesione dell'Ucraina all'Ue. L'Ucraina farà la sua parte del lavoro, deve farlo e lo farà", ha garantito Zelensky spiegando che verrà creato un piano nazionale per il riavvicinamento alla legislazione dell'Ue.

Ma le discussioni non hanno riguardato e non riguarderanno solo il piano politico, ma anche quello militare. La Russia "ha riportato la guerra in Europa, ma l'Ucraina continua a contrattaccare", e per aiutarla in questo sforzo "la missione di assistenza militare dell'Ue EuMam addestrerà altri 15mila soldati ucraini, portando il numero totale di personale addestrato da EuMam a 30mila", ha annunciato l'Alto Rappresentante per la Politica estera dell'Ue Josep Borrell, aggiungendo che "l'Ue fornirà 25 milioni di euro per sostenere gli sforzi di sminamento nelle aree a rischio". "Proteggere i civili e il loro sostentamento è una priorità", ha dichiarato.

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