L'Unione europea vorrebbe che il Paese restasse legato anche in futuro alle scelte fatte a Bruxelles su lavoro e ambiente ma il Regno Unito ha deciso di lasciare il blocco, perché dovrebbe?
Oslo fa parte dello Spazio economico europeo il che le dà accesso al mercato unico Ue. In cambio però deve accettare alcune regole stabilite a Bruxelles pur non avendo voce in capitolo, cosa che sembra stia cominciando a stancare i cittadini
Secondo il Sun, il premier britannico vuole usare il gesto estremo per protesta contro le ultime richieste dell'Ue. E Bruxelles ammette che le distanze restano. Sullo sfondo, i rischi per l'approvvigionamento di cibo, materiale da costruzione, farmaci e persino giocattoli in caso di No deal
Sulla stragrande maggioranza delle questioni è stata già trovata un'intesa ma ci sono tre punti in particolare che stanno impedendo alle trattative di progredire facendo crescere il rischio di No Deal
L'ex eurodeputato prova a rivitalizzare la formazione politica sperando di coinvolgere quanti credono nell'immunità di gregge e nel modello svedese: "Johnson sta terrorizzando la nazione per sottometterla"
Il Consiglio europeo che avrebbe dovuto sancire l'accordo tra Londra e Bruxelles si è concluso con un nulla di fatto. Il premier: "Non negoziano seriamente, vogliono controllare le nostre leggi in modo inaccettabile per uno Stato sovrano"
Iniziata una procedura d'infrazione contro il Regno Unito che vuole scavalcare il protocollo sull'Irlanda del Nord, ma il governo di Londra tira dritto
La destra elvetica vuole rompere l'accordo con Bruxelles che permette l'ingresso anche dei 76mila nostri connazionali che ogni giorno superano il confine per lavorare nel Ticino. Ma le conseguenze per le imprese e l'aumento dei prezzi potrebbero convincere gli svizzeri a votare 'no'
Secondo i ricercatori della London School of Economics il prezzo da pagare per un eventuale "no deal" sarebbe una contrazione dell'8 per cento del Pil. I controlli alla frontiera potrebbero comportare poi ritardi di due giorni nella consegna delle merci
Johnson pronto a scavalcare l'accordo sul divorzio per quanto riguarda l'Irlanda del Nord, un'eventualità che potrebbe creare un precedente pericoloso per il Paese mettendo in pericolo la sua reputazione nello scacchiere internazionale in vista di nuovi accordi commerciali
Secondo il Financial Times, il Governo britannico non rispetterà l’accordo con Bruxelles sull’Irlanda del Nord e sugli aiuti di Stato. Scontro con Dublino e gelo dalle istituzioni europee
Ripartono i negoziati per le relazioni future, ma ci sono diversi scogli per il raggiungimento di un accordo, dai diritti di pesca alle condizioni di concorrenza nel mercato
Con il nuovo sistema a punti annunciato dal Governo britannico sarà necessario aver già ricevuto una proposta di impiego prima di potersi trasferire in Gran Bretagna. Porte chiuse a chi non parla la lingua di Shakespeare, premiati i dottorati in scienze, matematica e ingegneria
Da 32 anni nel Regno Unito percepisce anche la pensione ma ha difficoltà a richiedere il settled status. A un 101enne è stato chiesto il permesso dei genitori per presentare la domanda
Il progetto del premier Boris Johnson dovrebbe essere operativo dal prossimo anno, in queste zone non ci sarà nessuna tassa sulle merci. Il governo afferma che il piano creerà migliaia di posti di lavoro ma potrebbe favorire il riciclaggio
Primo bilancio su quelle che si aspettano essere le ricadute con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e il relativo impatto su economia, occupazione e innovazione. Intervistato sul tema il presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri
Al Parlamento Ue, i Conservatori e riformisti, formazione creata dai Tories del premier Johnson, hanno comunicato la brutta notizia subito dopo il via libera all’accordo di recesso. A comandare adesso sono i polacchi e i deputati di Fratelli d'Italia
Londra pur unendosi al club europeo più tardi rispetto a Francia, Germania e Italia, è stata tra i principali artefici del Mercato Unito, quando a favore dell'Europa si batteva l'idolo del leavers, Margaret Thatcher, e contro un allora giovane Jeremy Corbyn
Magid (Verdi) lascia lo scranno a Bruxelles e prepara l’uscita del suo libro, “un manifesto per il vero cambiamento”. Poi rassicura: “La lotta per un Regno Unito migliore non si ferma per un referendum o un’elezione”
Nel suo ventennio al Parlamento Ue, è stato il volto più duro e puro della Brexit. Ricordato per gli interventi in Aula, è stato pressoché evanescente nel lavoro legislativo: ogni suo atto è costato circa 13.500 euro
Fino alla fine del 2020 un periodo di transizione garantirà un addio meno traumatico, ma i cambiamenti in arrivo sono tanti, e riguardano tutti gli ambiti economici e sociali
Il governo pronto a far aumentare la burocrazia sulle imprese pur di non superare quelle che ritiene linee rosse, come l'allineamento con i regolamenti europei. Il Paese si prepara a festeggiare l'addio con celebrazioni che manterranno però un bassissimo profilo