rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Strasburgo battezza le nuove norme europee anti-dumping. Polemica PD-M5S

Per la prima volta previsto il dumping sociale ed ambientale. Ruolo centrale della Commissione Ue nel valutare il grado di intervento dello Stato nei settori produttivi. La Cina non ci sta e promette battaglia al OMC

Semaforo verde da Strasburgo alle nuove norme anti-dumpint europee. Con 554 sì, 48 no e 80 astensioni il Parlamento Ue ha infatti benedetto l'accordo già raggiunto con il Consiglio, un'intesa che manda in soffitta il sistema basato sulla distinzione tra 'paesi economia di mercato' e 'paesi non economia di mercato' con l'obiettivo di creare una procedura più efficace e maggiormente protettiva degli interessi industriali e occupazionali dell'Europa unita. "Voglio sottolineare l'importanza strategica di questo voto", ha affermato il relatore Salvatore Cicu di Forza Italia un attimo prima dello scrutinio, "con questo dossier andiamo ad utilizzare una nuova metodologia che tutelerà l'industria europea e ci consentirà di non perdere migliaia di posti di lavoro".

La Commissione Ue valuterà le economie dei paesi terzi

Nel nuovo meccanismo approvato oggi, un ruolo centrale viene dato alla Commissione Ue, chiamata a monitorare la situazione nei Paesi terzi esportatori e nei loro diversi settori economici, in modo da valutare se l'intervento dello Stato modifica i prezzi e, pertanto, se può essere attivata una procedura anti-dumping. Sulla base di queste relazioni - la prima è attesa per il 20 dicembre e, guarda caso, analizzerà il sistema produttivo cinese - le imprese europee potranno presentare i loro reclami. La procedura non prevede oneri supplementari per loro e, inoltre, vengono inseriti dei sistemi di assistenza per le Pmi in modo da rendere più semplice la presentazione delle denunce. Tutte le parti interessate, compresi i sindacati, potranno contribuire alle decisioni riguardanti le misure di difesa commerciale

Altra grossa novità, per la prima volta una normativa antidumping prevede la possibilità di intraprendere azioni legali per casi di dumping sociale ed ambientale. 

Cina ricorrerà al OMC

La Cina ha già fatto sapere che ricorrerà la nuova norma europea al Organizzazione mondiale del commercio, un'eventualità che non spaventa Cicu: "noi oggi non discutiamo più se la Cina è o non è economia di mercato, ma realizziamo uno strumento che riteniamo perfettamente conforme ai principi dell'OMC, che non danneggia gli altri paesi e in maniera particolare la Cina". Questo strumento, insiste, "fa riflettere sul confronto che riguarda la costruzione del prezzo rispetto a quello che deve essere uno standard basato su regole unanimi, se non è così non c'è concorrenza leale e quindi l'OMC non può che allinearsi con quelli che producono norme di concorrenza leale". 

Polemica PD-5 Stelle. Grillini votano contro, Lega si astiene

Non solo la Cina è contraria, anche in Italia si contano gli scontenti. Tra i 40 a votare contro la riforma figurano infatti anche gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle. "Come sempre i colleghi del M5S hanno deciso di sottrarsi alle proprie responsabilità e votare contro", ha affermato in una nota l'eurodeputato del PD Nicola Danti, "preferendo evidentemente favorire la Cina anziché le nostre imprese". "Se, come pare - prosegue Danti - domani voteranno anche contro la riforma del regolamento di Dublino, confermeranno di essere contrari agli interessi italiani anche nel campo dell'immigrazione". "Se la posizione del M5S fosse stata condivisa dalla maggioranza del Parlamento", conclude Danti, "oggi i mercati europei rischierebbero di trovarsi indifesi di fronte alla concorrenza sleale dei produttori extra-Ue, Cina in testa".

"Abbiamo votato contro - ribatte il grillino David Borrelli - nella convinzione che l'Europa ha compiuto una scelta sbagliata e dalle conseguenze pesanti, con questo voto il Parlamento Ue attribuisce alla Commissione un potere discrezionale troppo grande: stiamo dando le aziende italiane in mano a Juncker".

Astenuta, praticamente per la stessa ragione, anche la delegazione del Carroccio: "La nuova metodologia di calcolo per i dazi anti-dumping e anti-sussidi", afferma Lorenzo Fontana, "se non accompagnata da strumenti nuovi ed efficaci, si presta a interpretazioni diverse e, soprattutto, diventa uno strumento nelle mani di una Commissione Ue eccessivamente timorosa e cauta nei confronti delle politiche commerciali sleali di Cina e Vietnam".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Strasburgo battezza le nuove norme europee anti-dumping. Polemica PD-M5S

Today è in caricamento