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Martedì, 16 Aprile 2024
Europa Today

Stop ai finti investimenti verdi: l’Ue vara nuove regole sui Green bond

Gli operatori finanziari potranno volontariamente aderire allo standard europeo sui titoli eco-sostenibili. Ancora nessuna decisione su gas e nucleare

L’Unione europea si è impegnata a spendere, fino al 2027, un terzo del suo bilancio nella transizione verde. Gli Stati membri, tramite il Recovery Fund, sono chiamati a fare ancora di più: le regole del Next Generation Eu stabiliscono infatti una soglia minima del 37 per cento da destinare agli obiettivi di contrasto del cambiamento climatico. Sforzi che, anche se sommati agli stanziamenti a livello nazionale e da parte degli enti locali, non saranno sufficienti a realizzare la riconversione sostenibile delle economie europee. Ecco spiegata la necessità dell’Ue di attrarre finanziamenti privati da incanalare verso un nuovo modello economico più rispettoso dell’ambiente.

“Per fare la transizione verde servono tanti soldi” ha confessato un funzionario Ue per spiegare il motivo che ha spinto la Commissione europea ad adottare una nuova strategia “per rendere più sostenibile il sistema finanziario dell’Ue” e a proporre uno standard europeo sui Green bond. I testi adottati oggi dal Collegio dei commissari prevedono, in particolare, la creazione di uno “standard volontario” per questo tipo di titoli finanziari, che vada ad “evitare il rischio di greenwashing”, cioè dell’eco-sostenibilità di facciata dei bond verdi. “Un’azione già iniziata con la tassonomia”, ha spiegato una funzionaria europea riferendosi al documento con il quale la Commissione ha fatto chiarezza sulle attività economiche che si possono considerare eco-sostenibili, e che quindi meritano sostegno da parte delle istituzioni Ue, e quelle che invece danneggiano il pianeta. Un provvedimento che, in realtà, non ha affrontato uno dei principali interrogativi sulla questione: quello relativo alla classificazione del gas naturale e del nucleare. La gran parte degli ambientalisti considera le due fonti energetiche come fossili (nel caso del gas) o insostenibili dal punto di vista ambientale (nel caso del nucleare) a causa delle scorie generate nell’intero ciclo di vita del prodotto. Il tema, assicurano i funzionari Ue, verrà trattato in un provvedimento ad hoc. 

Le proposte presentate oggi si limitano dunque a garantire l’effettiva sostenibilità dei titoli ‘verdi’ immessi nel mercato finanziario. Chi venderà questo tipo di obbligazioni “avrà a disposizione - si legge nel documento Ue - un robusto strumento per dimostrare che si stanno finanziando progetti verdi in linea con la tassonomia dell’Ue”. Le aziende interessate a immettere le obbligazioni sostenibili dovranno quindi sottoporsi ai controlli dei revisori esterni e questi ultimi saranno a loro volta registrati presso l'Autorità europea dei mercati finanziari (Esma), che garantirà il rispetto dei requisiti in materia di qualifiche, esperienza, tenuta dei registri, trasparenza e gestione dei conflitti di interesse. 

La volontarietà del sistema non permette che il fenomeno del greenwashing sparisca dall’oggi al domani. Tuttavia, quando il nuovo strumento Ue sarà in vigore, garantiscono i funzionari Ue, coloro che spacciano sul mercato titoli ‘green’ con tanto di 'bollino' Ue di sostenibilità, ma che finanziano attività insostenibili per l’ambiente, rischieranno di andare incontro a un procedimento per responsabilità civile e dunque a una possibile condanna al risarcimento degli ignari investitori amici dell’ambiente. “Ci deve essere piena trasparenza su come vengono allocati i proventi delle obbligazioni attraverso doveri di dettagliate rendicontazioni”, precisa il testo. 

“La nostra proposta di norma Ue per le obbligazioni verdi - ha spiegato in conferenza stampa la commissaria alla Stabilità finanziaria, Mairead McGuinness - fisserà uno standard di riferimento nel mercato e risponderà alle esigenze degli investitori oggi privi di uno strumento affidabile e solido per gli investimenti sostenibili”. Insomma, si andrà a mettere ordine in un settore che occupa una fetta limitata del mercato azionario, ma che è destinato a crescere. “Le stime parlano di un mercato globale da circa 900 miliardi, che pesano dal 2 al 4 per cento del totale”, ha detto una funzionaria riferendosi ai green bond. Ad oggi, le cifre sono modeste, ma “si registra una crescita annua del 40 per cento”, ha spiegato la fonte Ue.

“Per raggiungere i nostri obiettivi climatici - ha poi sottolineato McGuinness - abbiamo bisogno di importanti sforzi per garantire maggiori flussi di denaro verso un'economia sostenibile”. Saranno dunque necessari “ingenti investimenti” da parte dei privati “per rendere l'economia più verde e creare una società più inclusiva in cui tutti possano fare la loro parte”. Un obiettivo difficile da raggiungere affidandosi alle sole regole di mercato.

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