rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Stop all'export di plastica fuori dall'Ue: l'Italia dovrà riciclare 50mila tonnellate in più all'anno

Il Parlamento europeo ha approvato il testo che introduce una stretta sulle spedizioni di rifiuti all'estero. Tra gli obiettivi, contrastare il mercato nero, che vale 9,5 miliardi

Stop all'export di plastica mista al di fuori dall'Unione europea. E più in generale una stretta sulle spedizioni all'estero di materiali di scarto come metalli, pneumatici, carta e tessuti quando la loro destinazione finale comporta uno smaltimento altamente inquinante per l'ambiente. È quanto prevedono le nuove norme proposte dalla Commissione Ue e varate a Strasburgo dal Parlamento europeo. Se il testo verrà approvato in via definitiva dagli Stati membri, l'Italia dovrà trovare nuove soluzioni per smaltire le circa 50mila tonnellate di plastica spedite ogni anno al di fuori dell'Ue.

Il nostro Paese non è certo il solo a dover fare i conti con la nuova normativa: il flusso di rifiuti dall'Europa verso Paesi terzi è ingente. Nel 2021, secondo Eurostat, l’ufficio di statistica europeo, le esportazioni Ue di rifiuti verso Paesi extra Ue hanno raggiunto 32,9 milioni di tonnellate, un aumento del 75% rispetto ai valori del 2004. La destinazione principale è la Turchia, dove arriva quasi la metà dell'export, seguita a grande distanza da India, Egitto, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Indonesia e Pakistan. Il grosso dei carichi è costituito da metalli, con 21,6 milioni di tonnellate inviate fuori dall'Ue, sempre nel 2021, mentre la plastica ammonta a poco più di 1 miliardo, in netto calo rispetto al passato (per via soprattutto della decisione della Cina di porre fine al commercio di questo tipo di rifiuti con l'Europa).

Infographic: Top 10 main destinations of waste from the EU (Million tonnes), 2021

Il problema dell'export è che da un lato è il segno che i Paesi Ue continuano a produrre rifiuti in eccesso, in barba a impegni e leggi. Dall'altro, costituisce un grave rischio per l'ambiente, come testimoniano diverse inchieste giornalistiche: sulla carta, la plastica inviata in Turchia, per esempio, dovrebbe venire riciclata (aumentando così anche il tasso di riciclo di chi invia i suoi rifiuti, come l'Italia), ma nei fatti buona parte di questi scarti finiscono in discarica, inquinando terra e acque. Il flusso verso la Turchia sarebbe proseguito anche dopo che Ankara ha imposto una stretta sulle importazioni di plastica, e questo per via delle organizzazioni criminali: secondo studi citati dalla stessa Commissione europea, si stima che il traffico illegale di rifiuti che coinvolge l'Ue ammonti tra il 15% e il 30% dell'intero commercio del settore, generando un mercato nero da 9,5 miliardi di euro all'anno.

Da qui, la proposta di Bruxelles di imporre una stretta sull'export di tutti i rifiuti al di fuori dell'Ue, fissando una serie di controlli (audit) più stringenti da parte di autorità indipendenti sul'effettiva destinazione degli scarti. Questi audit dovrebbero dimostrare che le strutture trattano questi rifiuti in modo rispettoso dell'ambiente. La stretta ha due livelli: meno netta per i Paesi che fanno parte dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (di cui fa parte anche la Turchia), mentre per gli Stati non Ocse i requisiti di export sono più stringenti.

Il Parlamento europeo ha confermato l'impianto della proposta della Commissione, ma ha aggiunto delle norme ad hoc per la plastica: stop alle spedizioni verso i Paesi non Ocse e graduale eliminazione delle esportazioni verso quelli Ocse entro 4 anni dall'entrata in vigore della nuova legge. Inoltre, Strasburgo ha introdotto lo stop a tutte le esportazioni di rifiuti pericolosi verso i Paesi non Ocse.

Tra le altre misure che potrebbero avere un impatto sulla gestione dei rifiuti domestici in Italia, c'è la norma che vieta di base l'export verso altri Paesi Ue di quei rifuti destinati a discariche o termovalorizzatori. La legge prevede comunque una serie di deroghe, come nel caso in cui "i rifiuti non possono essere smaltiti in modo tecnicamente fattibile e economicamente praticabile nel paese in cui sono stati prodotti".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stop all'export di plastica fuori dall'Ue: l'Italia dovrà riciclare 50mila tonnellate in più all'anno

Today è in caricamento