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Giovedì, 28 Marzo 2024
Europa Today

Propaganda russa sul web: come il Cremlino è riuscito ad aggirare le sanzioni Ue

Uno studio ha rivelato che Facebook e YouTube riescono ad eliminare solo il 5% dei contenuti riconducibili alla disinformazione sovvenzionata da Mosca

A oltre un mese dalle prime sanzioni dell’Ue contro Russia Today e Sputnik, testate sostenute dal Cremlino, la Commissione europea è pronta a mettere in campo nuove misure per impedire la circolazione di contenuti di propaganda russa. Una scelta che si è resa necessaria dopo i recenti studi che hanno certificato l’inefficacia delle prime sanzioni, che sarebbero state sistematicamente aggirate da Mosca.

Gli aggiornamenti dalla guerra in diretta

Un'analisi del Disinformation Situation Center, un'associazione di ong attive nel contrasto alle fake news, mostra che i contenuti filo-russi, seppure contrassegnati dalla "Z" a sostegno dell’invasione in Ucraina, continuano ad essere diffusi su Facebook e YouTube nonostante la propaganda violi chiaramente i termini di utilizzo delle due piattaforme.

I post con tag "Z" su Facebook e YouTube sono stati analizzati in un periodo di poco meno di un mese. Secondo quanto riportato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, nei giorni di traffico monitorato sono stati individuati 921 video su YouTube pubblicati attraverso su 534 canali. Ai fini dello studio sono stati inoltre esaminati 8.363 commenti pubblicati da 6.242 utenti. 

Per l'analisi su Facebook sono invece stati esaminati 1.191 post e 4.367 commenti scritti da 1.592 profili. “Il risultato è spaventoso”, è stato il commento della testata tedesca. Solo il 5,54% dei post di propaganda su Facebook e YouTube è stato cancellato. Complessivamente, solo il 2,45% dei profili Facebook e l'1,31% dei profili su YouTube che disseminano propaganda sono stati rimossi dalle piattaforme.

Come esempio di diffusore di propaganda filo-russa viene citato il blogger Yuri Podolyaka, che dall'inizio dell'invasione russa ha diffuso sedicenti “rapporti militari” in linea con la propaganda del Cremlino. I suoi tre canali YouTube contavano oltre tre milioni di follower. Due di questi sono stati bloccati il ​​7 aprile e il terzo il 12 aprile. Tuttavia, i video di Podolyaka possono ancora essere trovati sulla piattaforma, anche grazie ad altri utenti che incoraggiano a copiare i video e a postarli su altri canali.

La testata di Bruxelles Euractiv, sempre citando gli studi del Disinformation Situation Center, ha invece fatto notare che i profili di Radio Sputnik e Sna, la filiale tedesca di Sputnik, sono ancora accessibili all'interno dell’Ue, così come i collegamenti a un sito proxy della versione tedesca di Russia Today. Inoltre, sia Instagram che YouTube hanno bloccato gli account ufficiali di Rt.com, il principale portale web di Russia Today, ma gli utenti possono ancora pubblicare collegamenti diretti e contenuti dal sito tedesco di Russia Today e da Sputnik, per non parlare delle scappatoie offerte dai servizi Vpn. Escamotage che hanno reso necessario un nuovo intervento Ue. 

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