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Giovedì, 28 Marzo 2024
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'Maternità per tutte', in Francia procreazione assistita anche per donne single o lesbiche

La legge, promessa dall'ex presidente Hollande, è stata approvata dopo anni di lotte in Parlamento. Oltre duemila francesi ogni anno si recavano all'estero per il trattamento, ora potranno rivolgersi alla loro sanità pubblica

Per le associazioni per i diritti delle donne è un giorno di festa in Francia. Il Parlamento di Parigi ha dato il via libera all'accesso alla procreazione medicalmente assistita (Pma) per tutte le donne, anche se single o in coppie lesbiche. Dopo anni di dibattito infuocato e un lungo processo legislativo, la legge sulla "Pma per tutte" è stata approvata dall'Assemblea nazionale con 326 voti favorevoli, 115 contrari e 42 astensioni.

"È una bella giornata per il nostro Paese", ha detto il ministro della Sanità, Olivier Véran, alla radio pubblica francese prima del voto. Promessa dall'allora presidente socialista Francois Hollande, la legge vede ora la luce sotto la presidenza di Emmanuel Macron "dopo nove anni di gestazione e un parto nel dolore", ha commentato l'associazione Inter-Lgbt. L'opinione pubblica è stata decisamente a favore della riforma, che renderà la Francia l'undicesimo paese nell'UE a 27 a consentire la procreazione medicalmente assistita sia per le coppie lesbiche che per le donne single, cosa che avviene già ad esempio in Belgio, Olanda, Svezia e Spagna. La nuova legge contiene anche un'altra novità, la possibilità per i figli nati con questo procedimento, una volta divenuti maggiorenni, di conoscere l'identità di chi ha donato lo sperma o gli ovociti. In questo caso non verrà comunque legalmente riconosciuto nessun legame di filiazione con il donatore.

Fino ad oggi limitate alle coppie eterosessuali con problemi di fertilità, anche solo conviventi, le Pma sono ormai una realtà molto diffusa in Francia: nel 2018, riporta Le Monde, rappresentavano il 3,4% delle nascite. La nuova legge apre questa possibilità a tutte le donne, ma mantiene una serie di paletti, come l'età massima di 43 anni e un percorso che passa attraverso diversi colloqui con i medici e un periodo di riflessione di uno o due mesi a seconda delle tecniche da adottare. Finora le donne single o le coppie lesbiche andavano in Belgio o in Spagna per la Pma, un percorso scelto da almeno 2400 persone l'anno, secondo un'inchiesta pubblicata nel 2020 dal quotidiano cattolico la Croix. Ora non dovranno più farlo e potranno semplicemente rivolgersi alla sanità pubblica nazionale. Per quanto riguarda le coppie lesbiche, sarà necessaria una dichiarazione delle due donne davanti al notaio durante le gravidanza perché entrambe vengano riconosciute da subito come 'mamme' del nascituro. Prima la pratica era invece molto più complicata, dopo l'adozione del 'matrimonio per tutti' nel 2013, la compagna della donna che ha partorito poteva far richiesta di adozione del bambino. Ma si trattava di un percorso giuridico lungo che non sempre arriva a buon fine.

Il percorso per l'approvazione del provvedimento è stato un vero e proprio calvario durato anni, il cui percorso è stato complicato fino all'ultimo. Il partito Repubblicano e il Rassemblement National di Marine Le Pen si sono fortemente opposti al disegno di legge. "Produrrà figli che saranno privati di un padre", ha affermato il deputato repubblicano Patrick Hetzel. Alla fine il Senato ha appoggiato a malincuore il disegno di legge dopo aver introdotto centinaia di emendamenti, ma i legislatori di destra hanno continuato a resistere contro la richiesta che fosse lo Stato a coprire i costi del trattamento. Ma alla fine, visto che in caso di disaccordo tra le due Camere l'ultima parola spetta all'Assemblea nazionale controllata da La République En Marche di Macron e dai suoi alleati, il testo è passato. Tra le altre cose il provvedimento consente anche alle donne di 30 anni di congelare gli ovuli, una procedura attualmente disponibile solo per le francesi sottoposte a trattamento per condizioni che potrebbero influire sulla loro fertilità, come la radioterapia o la chemioterapia per il cancro. Resta invece proibita la maternità surrogata.

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