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Venerdì, 19 Aprile 2024
Europa Today

Più potere agli Stati e meno Ue: cosa dice la Carta della destra europea firmata da Salvini e Meloni

Dal manifesto delle forze conservatrici e nazionaliste potrebbe nascere un nuovo ‘partitone’ in Parlamento europeo contrario al ‘SuperStato’ Ue

L’Unione europea “sta diventando essa stessa una fonte di problemi, preoccupazioni e incertezza” perché gestita da “forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa, per arrivare alla costruzione di un’Europa senza nazioni”. Così la Carta dei valori europei dei partiti di destra, immaginata durante il vertice di Budapest organizzato lo scorso aprile con Matteo Salvini, Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki, ma firmata solo oggi da una lunga lista di forze politiche. Tra loro c’è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, recentemente accreditato da alcuni sondaggi come il primo partito italiano nelle intenzioni di voto.

Gli obiettivi

La dichiarazione comune si pone come obiettivo quello di “una profonda riforma” delle istituzioni europee che negli ultimi anni, secondo i firmatari, sono andate ben oltre le loro competenze. Le forze che la guidano, avvertono conservatori, nazionalisti ed estrema destra, puntano “alla creazione di un Superstato europeo, alla distruzione o alla cancellazione della tradizione europea, alla trasformazione delle istituzioni sociali e dei principi morali fondamentali”. Il richiamo ai valori arriva però da parte di molte forze politiche che hanno governato in questi anni e che, malgrado le attuali posizioni, hanno occupato posizioni tutt’altro che marginali nella scena politica continentale. 

Troppo potere a Bruxelles

Spiccano i premier Viktor Orbán (Ungheria) e Mateusz Morawiecki (Polonia). Inoltre, sia Salvini che Meloni hanno ricoperto ruoli di Governo e il partito conservatore Vox - anch'esso tra i firmatari - nasce da una scissione del Partido Popular, tradizionale forza di maggioranza nel centrodestra spagnolo che aveva in mano il Governo di Madrid fino al 2018. Forse per questo motivo i Trattati europei non vengono rinnegati dalla nuova alleanza della destra Ue, che abbraccia anche il Rassemblement National di Marine Le Pen, il Partito della Libertà austriaco e il Vlaams Belang dei fiamminghi belgi di estrema destra. Si attacca bensì la “costante reinterpretazione” delle carte fondamentali dell’Ue, che sarebbero andate “a svantaggio degli Stati”. Insomma, troppo potere a Bruxelles indebolisce l’Europa, è la tesi sostenuta nel manifesto della destra continentale. 

Verso un'Europa confederale?

“Tutto ciò è incoerente con i valori fondamentali dell'Unione e sta portando a un calo della fiducia delle nazioni europee e dei loro cittadini nei confronti di queste istituzioni”, sostiene ancora la Carta dei valori. Di qui la proposta di creare “un insieme di competenze inviolabili degli Stati membri dell'Unione europea, e un meccanismo appropriato per la loro protezione, con la partecipazione delle corti costituzionali nazionali o di organismi equivalenti”. Insomma ai giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea, quelli incaricati di gestire le controversie tra Stati membri e istituzioni Ue, i firmatari preferiscono i giudici nazionali. Con buona pace per il principio del primato del diritto europeo. Un progetto dal quale potrebbe nascere “un’Europa confederale”, come spesso ripetuto da Meloni negli ultimi mesi. 

Il partitone della destra Ue

Nella stessa giornata in cui è stata annunciata la firma del documento, Salvini ha rilasciato un’intervista al Financial Times, che verrà pubblicata nei prossimi giorni. “È chiaro che l'Europa sta cambiando in meglio dotandosi di nuovi strumenti e nuove regole, e noi dobbiamo accompagnarla”, ha detto il leader della Lega al giornale preferito nella City finanziaria di Londra. Cercando di accreditarsi come leader credibile ed affidabile, l’ex vicepremier si è anche scagliato contro la stampa estera, accusata di lavorare con “molta pigrizia”, “perché sul fronte economico siamo assolutamente liberali”, ha rassicurato. “Sono un sostenitore assoluto dell'alleanza atlantica e credo che il futuro sia l’occidente”, ha concluso Salvini, cercando di far dimenticare i suoi tanti complimenti indirizzati negli ultimi anni al presidente russo, Vladimir Putin, e la recente campagna a favore dell’adozione del vaccino Sputnik nella campagna italiana di immunizzazione. Tutta acqua passata, oggi la destra cerca di ripartire. E con l’aggiornamento delle cariche parlamentari Ue di metà legislatura, chissà che non riesca a farlo con un nuovo partitone della destra europea, che oggi riunirebbe due interi gruppi parlamentari e gli ex popolari di Orban. Un progetto destinato a far discutere. 

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