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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Buone notizie, i vaccini proteggono anche dalla variante indiana del coronavirus

Lo conferma uno studio di Oxford secondo cui gli anticorpi prodotti dalle dosi AstraZeneca e Pfizer bastano a fermare questo ceppo, anche se in maniera leggermente inferiore. "Dati promettenti, la popolazione starà bene"

La variante indiana del coronavirus è più contagiosa anche di quella inglese, ma per fortuna i vaccini sono capaci di combatterla. La buona notizia arriva da uno studio dell'università di Oxford che dà speranza nel fatto che la lotta alla pandemia non venga messa in pericolo da questa nuova mutazione che, si teme, potrebbe presto diventare dominante in diverse parti del mondo.

Lo studio di laboratorio sul ceppo B.1.617.2 mostra che il vaccino subisce solo una piccola perdita di protezione, ma comunque sia le dosi di Pfizer-BioNTech che quelle di Oxford-AstraZeneca creano abbastanza anticorpi per neutralizzare il ceppo e ridurre significativamente il rischio di ricoveri ospedalieri e morte. “Sembra che la variante indiana sarà suscettibile al vaccino nel modo in cui lo sono gli altri. I dati sembrano piuttosto promettenti. Penso che la popolazione vaccinata starà bene", ha spiegato a Times Radio Sir John Bell, professore emerito di medicina di Oxford. Come spiega il giornale britannico lo studio di Oxford, condotto dal professor Gavin Screaton, rinomato immunologo e capo della Divisione di Scienze Mediche di Oxford, ha scoperto che la variante indiana è meno resistente ai vaccini di quella sudafricana, e che rispetto alle dosi reagisce in modo simile alle varianti inglese e brasiliana.

Bell ha aggiunto: "Negli esperimenti di laboratorio prendi siero di plasma da qualcuno che ha ricevuto il vaccino e cerchi di vedere la sua capacità di neutralizzare il virus, questo è un modo molto efficace per capire se c'è protezione o meno”, ha continuato Bell, secondo cui la reazione immunitaria “sembra a posto, non è perfetta ma non è catastroficamente negativa”. Per il professore “c'è una leggera riduzione nella capacità di neutralizzare il virus, ma non è molto grande e certamente non così grande come si vede con la variante sudafricana”. Insomma "gli anticorpi che il corpo produce dopo aver ricevuto il vaccino e che fluttuano nel sangue sono abbastanza buoni da neutralizzare il virus".

La notizia fa tirare un respiro di sollievo al governo di Boris Johnson visto che proprio oggi il Regno Unito è passato in una ulteriore fase di allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia, con pub, ristoranti e locali che potranno di nuovo accogliere i clienti all'interno, il ritorno degli inconti anche in casa con gruppi fino a sei persone o di più se provengono da due nuclei abitativi e la possibilità di incontrarsi all'esterno in gruppi fino a 30 persone. Proprio per fermare l'avanzata della variante indiana in Gran Bretagna è stata decisa un'accelerazione delle vaccinazioni dove sono stati scoperti dei focolai, con la seconda dose anticipata e la prima che è sarà data anche ai giovani prima che in altre parti del Paese.

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