rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità

L'Uefa dice no allo stadio arcobaleno pro-Lgbt: "Religiosamente e politicamente neutrali"

Il sindaco di Monaco aveva chiesto di poter illuminare l'Alliance Arena con i colori Lgbtq+ in occasione della sfida di Euro 2020 tra Germania e Ungheria. L'Ue protesta: "Non è offensivo"

Niente stadio arcobaleno, almeno per ora. L'Uefa ha respinto la richiesta del sindaco di Monaco di illuminare l'Allianz Arena con i colori della bandiera Lgbtq+ in occasione della sfida di Euro 2020 tra Germania e Ungheria. "Il razzismo, l'omofobia, il sessismo e tutte le forme di discriminazione sono una macchia nella nostra società e rappresentano uno dei maggiori problemi che lo sport deve affrontare oggi. Tuttavia, la Uefa per i suoi statuti è un'organizzazione politicamente e religiosamente neutrale e visto il contesto politico di questa specifica richiesta, siamo costretti a declinare", si legge in una nota.

Una decisione che non è piaciuta alla vicepresidente della Commissione Vera Jourova: "L'arcobaleno non è offensivo - ha commentato - Se qualcuno ha un problema con esso, il problema deve riguardare lui e non coloro che vogliono illuminare lo stadio con esso. Crediamo in un'Europa che accolga la diversità, non che la nasconda".

Il riferimento è al governo ungherese, con cui Jourova ha già da tempo rapporti tesi per via della questione dello stato di diritto nel Paese magiaro. Del resto, l'iniziativa di Monaco era stata approvata dal consiglio comunale della città tedesca proprio per inviare "un segno visibile di solidarietà con la comunità LGBTI in Ungheria", tanto più a seguito della recente approvazione da parte di Budapest di una legge che vieta la promozione delle cosiddette teorie gender tra i minori di 18 anni. Il messaggio era dunque politico, e proprio per questo l'Uefa ha preferito evitare polemiche. "È estremamente dannoso e pericoloso mescolare sport e politica", aveva affermato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, facendo già intendere l'eventuale reazione del governo di Viktor allo stadio arcobaleno.

Ma proprio il legame tra sport e politica è al centro di alcune grane della federazione calcistica ungherese con l'Uefa: nel corso del match di esordio a Budapest tra la formazione magiara e il Portogallo, alcuni tifosi hanno appeso uno striscione anti-Lgbtq, mentre nel successivo incontro, sempre a Budapest, dei tifosi magiari avrebbero compiuto degli atti di razzismo nei confronti dei supporter della Francia. In entrambi i casi, l'Uefa ha aperto una indagine.

L'Uefa ha anche concesso al portiere della Germania Marcus Neuer di indossare una fascia da capitano con i colori arcobaleno, che arriva in seguito all'adesione del numero uno della Nazionale tedesca a una campagna di sensibilizzazione in Germania contro l'omofobia nel mondo del calcio. Anche la stessa Uefa ha aderito in passato a una campagna a sostegno dei diritti delle persone Lgbtq+. Ma per la partita contro l'Ungheria meglio evitare uno stadio con colori arcobaleno: secondo quanto riferito da un responsabile della Federcalcio tedesca, l'Uefa avrebbe proposto al sindaco di Monaco di spostare l'iniziativa a fine mese.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Uefa dice no allo stadio arcobaleno pro-Lgbt: "Religiosamente e politicamente neutrali"

Today è in caricamento