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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Ue umiliata dalla Russia", e il vicepresidente della Commissione rischia il posto

Oltre 70 eurodeputati chiedono le dimissioni dell'Alto rappresentante Josep Borrell, accusato di "non aver difeso gli interessi Ue" e di aver "dichiarato falsamente" che gli Stati europei non hanno chiesto sanzioni sul caso Navalny

Almeno settanta eurodeputati chiedono le dimissioni dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, dopo la missione diplomatica in Russia definita “umiliante” dai parlamentari. Il capo della diplomazia Ue, nonché vicepresidente della Commissione europea, venerdì scorso “ha deciso di andare a Mosca di propria iniziativa”, una scelta ritenuta dagli eurodeputati come “inosservante dei crimini commessi dal regime di Putin contro i suoi oppositori politici” e “non in linea con una politica estera basata sui valori” europei, si legge nella bozza della lettera pubblicata dalla testata Politico. Lo stesso Borrell, in un post sul suo blog personale, ha chiarito di essere venuto a conoscenza “alla fine della riunione e tramite i social media” dell’espulsione di tre diplomatici europei avvenuta proprio durante la visita dell’Alto rappresentante a Mosca, espulsion motivata dalla loro partecipazione a una manifestazione contro l'arresto di Alexey Navalny. Uno sgarbo che ha portato alla risposta di Germania, Svezia e Polonia, che hanno a loro volta espulso un diplomatico russo coinvolto nell’atto ostile contro l’Ue. 

I complimenti sul vaccino Sputnik

Le accuse nei confronti del politico Ue riguardano anche quanto dichiarato durante la conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. “Invece di condannare fermamente l'arresto del signor Navalny e visitarlo in prigione”, Borrell “ha dichiarato falsamente che non si è parlato di sanzioni da parte dell’Ue” in reazione all’arresto del leader dell’opposizione russa Navalny. “Questa affermazione - scrivono gli eurodeputati - non è corretta, poiché diversi Stati membri, ai massimi livelli, hanno chiesto sanzioni”. A Borrell viene inoltre contestato di “non aver menzionato la guerra in corso della Russia nell'Ucraina orientale” e di aver “colto l'occasione per sostenere il vaccino russo anti-coronavirus Sputnik V, anche se non è stato approvato dall'Agenzia europea per i medicinali (Ema)”. 

La richiesta di dimissioni

“L'errata valutazione di Borrell nel decidere di andare a Mosca” unita alla presunta “incapacità di difendere gli interessi e i valori dell'Unione europea” hanno causato “gravi danni alla reputazione dell'Ue e alla dignità della carica di Alto rappresentante della Unione europea”. Di qui la richiesta alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che - secondo gli eurodeputati firmatari - “dovrebbe intervenire, se il signor Borrell non si dimette di propria iniziativa”. Al momento però la presidente, attraverso un portavoce, ha fatto sapere che Borrel gode del suo "pieno supporto".

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