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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

L'Ue promuove le acque balneari italiane: “eccellenti” in 9 casi su 10

Secondo un nuovo report di Bruxelles, il 93% degli oltre 22mila siti monitorati nel 2020 in tutta Europa rispettano gli standard minimi di qualità. In Italia alta incidenza di quelle con il massimo dei voti. Ma c'è chi fa meglio

L'89% delle acque balneari italiane ha passato a pieni voti il controllo dell'Ue che le ha classificate come "eccellenti". Questo è quanto viene fuori dalla relazione annuale sulle acque di balneazione pubblicata dalla Commissione ed elaborata in collaborazione con l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea). In generale, a livello comunitario, questa valutazione ha evidenziato che nel 2020 gli standard minimi di qualità  ("sufficiente") sono stati rispettati dal 93% dei siti monitorati nel 2020, e in cinque Paesi (Cipro, Austria, Grecia, Malta e Croazia) il 95% o più delle acque di balneazione è risultato eccellente. 

Il commissario per l'Ambiente, Virginijus Sinkevicius ha definito "una buona notizia per i cittadini europei" il fatto che la qualità delle acque di balneazione nell'Unione sia elevata. Secondo Sinkevicius il risultato "lo si deve agli oltre 40 anni di applicazione di direttive, al duro lavoro e alla dedizione dei professionisti e alla cooperazione", e ha aggiunto che il piano d'azione sull'inquinamento zero adottato in maggio "contribuirà a mantenere le acque sane e sicure e a tenere puliti i nostri mari e i nostri fiumi".

LA MAPPA DELLE ACQUE EUROPEE

Il direttore esecutivo dell'Aea, Hans Bruyninckx, ha affermato che questi risultati derivano da anni di duro lavoro, in cui la normativa dell'Ue "ha contribuito non solo a migliorare la qualità complessiva, ma anche a individuare gli ambiti in cui è necessario un intervento specifico". Come si legge in una nota dell'esecutivo europeo, questa valutazione è il risultato del monitoraggio effettuato nel 2020 su 22.276 siti di balneazione in tutta Europa, ovvero gli Stati membri dell'Ue più Albania e Svizzera. Tuttavia, sembra non sia stato possibile classificare la qualità di alcune aree di balneazione nell'ambito dell'attuale valutazione, in quanto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia è stato raccolto un numero insufficiente di campioni per l'analisi.

La Commissione ha anche fatto sapere di aver avviato un riesame della direttiva sulle acque di balneazione nel quadro del piano d'azione per l'inquinamento zero e in linea con la strategia sulla biodiversità. Per l'esecutivo europeo l'obiettivo è quello di valutare se le normi vigenti siano ancora idonee a tutelare la salute pubblica e a migliorare la qualità dell'acqua, o se sia necessario migliorare il quadro esistente, in particolare prendendo in considerazione nuovi parametri. "Nell'ambito di questo processo, verrà presto avviato un dialogo con i portatori di interessi attraverso una consultazione pubblica online" si legge in una nota dell'esecutivo europeo, aggiungendo che i risultati della valutazione di quest'anno saranno presentati  in una sessione nel corso della Settimana verde dell'Ue, incentrata quest'anno sull'inquinamento zero. Oltre alla relazione sulle acque di balneazione, l'Aea ha pubblicato anche una mappa interattiva aggiornata che mostra il livello di qualità di ciascun sito di balneazione. 

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