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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Riunificare Moldavia e Romania: il progetto europeista che non piace ai filo-russi

Il Paese indipendente da Mosca dal 1991 si interroga sul suo futuro. Crescono i consensi pro-Ue grazie al sostegno dei vicini romeni dimostrato durante la pandemia e con l'invio delle dosi di vaccino

La solidarietà dimostrata da Bucarest e dall’Europa nei confronti della Moldavia durante la crisi pandemica ha rianimato il sogno di riunificazione della piccola repubblica con la vicina Romania. Un’annessione che aprirebbe ai moldavi le porte dell’Ue, allontanando al tempo stesso la sempre meno popolare influenza di Mosca sul Paese di 3,5 milioni di abitanti. L'ultimo sondaggio condotto in Moldavia dall’istituto iData indica infatti un aumento significativo dei cittadini che vorrebbero unire le due nazioni. Gli ‘unionisti’ oggi sarebbero il 44 per cento, mentre a febbraio il dato era fermo al 37,5 per cento.

Moldavi sempre meno filo-russi

A pesare, secondo un'analisi dell’agenzia di stampa indipendente Balkan News (Ibna), sono state le 72mila dosi di vaccini inviati dalla Romania alla capitale moldava Chisinau, a fronte delle difficoltà dei russi nel mantenere le promesse di sostegno all’ex Repubblica socialista sovietica, indipendente da Mosca a partire dal 1991. Di qui la probabile spiegazione del riaffiorare di un sentimento pro-Bucarest tra i moldavi, la cui fiducia nei confronti di Mosca è crollata dal 48% al 40,9% durante la pandemia, secondo quanto rivelato dai sondaggi comparati. Oggi, molti moldavi si spingono anche oltre la diffidenza verso la Russia, con un 27,4% della popolazione apertamente favorevole all’ingresso nella Nato. Il sondaggio di iData è stato condotto tra il 20 e il 31 marzo su un campione di 1.314 persone.

Elezioni anticipate e caso Transnistria

La crescita di popolarità dei vicini romeni e dell’Ue si riflette anche nei sondaggi politici, che vedono prima per popolarità la presidente europeista Maia Sandu (31,2%), mentre l'ex presidente filorusso Igor Dodon ottiene il 23,5% dei consensi. Una bella notizia per la presidente che si prepara alle probabili elezioni anticipate che, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi da un esponente dell’esecutivo moldavo, dovrebbero tenersi nel mese di luglio. A preoccupare gli esponenti politici più favorevoli a una possibile riunificazione con la Romania è la situazione nella regione orientale della Transnistria dove, de facto, è nato uno Stato filo-russo non riconosciuto dalla comunità internazionale.

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