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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ritardi e strategia da rifare: ecco perché in Olanda i vaccini non sono ancora partiti

Le autorità sanitarie olandesi hanno ammesso le difficoltà nella distribuzione delle dosi Pfizer, che partirà solo l'8 gennaio. Due settimane dopo gli altri Paesi d'Europa

In netto ritardo con gli altri Paesi dell’Europa occidentale, l’Olanda si prepara a iniziare le vaccinazioni solo l’8 gennaio. “Abbiamo optato per una pianificazione attenta, sicura e responsabile”, ha detto la settimana prima del Vaccine Day il ministro alla Salute Hugo de Jonge in un intervento in Parlamento nel quale ha dovuto spiegare perché l’Olanda, Paese che ospita anche il quartier generale dell’Ema, non si era fatta trovare pronta a cominciare la campagna di immunizzazione il 27 dicembre assieme agli altri Stati Ue. Ma alla vaga spiegazione del ministro si è aggiunta nelle ultime ore quella del Rivm, l’Istituto di sanità olandese, che ha espresso apertamente la preferenza dei Paesi Bassi per il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e da AstraZeneca rispetto alle dosi Pfizer/BioNTech, le uniche già approvate dall’Ema. 

La distribuzione del vaccino

Le autorità sanitarie hanno ammesso di essersi trovate costrette a cambiare la strategia vaccinale originariamente pensata per la distribuzione delle dosi Oxford/AstraZeneca. Quest’ultimo “era in prima linea da molto tempo” nella corsa all’autorizzazione Ue, ha ricordato Hans van Vliet, responsabile del programma nazionale d’immunizzazione della popolazione olandese. Il Pfizer, che va conservato a temperature intorno ai -70 gradi, risulta invece meno adatto alla distribuzione nelle case di cura e presso i medici di base. La casa farmaceutica lo distribuisce solo in partite da mille pezzi e ciò lo renderebbe particolarmente adatto, ad esempio, alle campagne di vaccinazione su larga scala nei palazzetti dello sport. Più che per la somministrazione in soggetti anziani o fragili, la distribuzione del vaccino Pfizer sarebbe più adatta alle persone sane che possono facilmente venire in un luogo del genere. Ma la casa farmaceutica americana, in partnership con i tedeschi di BioNTech, è stata la prima a tagliare il traguardo dell’autorizzazione all’emissione nel mercato Ue. 

Poche informazioni sul funzionamento delle dosi

Van Vliet, intervistato dalla testata olandese NU.nl, ha fatto notare che il primo vaccino approvato nell’Ue presenta inoltre la caratteristica di interagire con l’RNA messaggero, una tecnica innovativa - e per molti versi inesplorata - per il contrasto alle malattie. “Nessuno potrebbe dire nulla di significativo sui vaccini mRNA (compresi quelli di Pfizer e Moderna, ndr). Sono usati solo su piccola scala e su base sperimentale per i trattamenti contro il cancro, ma non sono mai stati usati contro le patologie infettive”, ha spiegato l’esperto. Venuti a sapere dell’approvazione del vaccino sviluppato da Pfizer, gli esperti olandesi affermano di essersi messi a lavoro per “esaminare come inserire il vaccino Pfizer nel panorama della vaccinazione”. Ma “avremmo davvero bisogno di più informazioni”, ha lamentato Jaap van Delden, direttore del programma di vaccinazione per il Covid-19 per l’istituto olandese Rivm. 

L'Olanda in ritardo

Van Delden ha però ammesso di sentire l’urgenza di fare presto. “Ora stiamo facendo in pochi mesi un'operazione che normalmente richiede anni”, ha sottolineato. “Le critiche a volte sono un po’ pesanti”, ha aggiunto con rammarico. “Per noi non si tratta di una competizione a chi parte per primo in Europa”, ha concluso fugando ogni dubbio sull’atteggiamento attendista e prudente adottato dall’Olanda.

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