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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dall'Eurocamera ok a sospensione brevetti sui vaccini. Ma governi Ue frenano: "Non è panacea"

Strasburgo approva una risoluzione in cui si chiede una deroga all'accordo Trips sulla proprietà intellettuale in modo da accelerare la somministrazione delle dosi nei Paesi più poveri. Doccia fredda dal Consiglio europeo. Mentre il Pd attacca la destra italiana: "No di Lega, Fdi e Forza Italia"

Per accelerare il dispiegamento a livello globale della vaccinazione anti-Covid-19, gli eurodeputati chiedono una revoca temporanea della protezione dei diritti di proprietà intellettuale. In una risoluzione adottata oggi con 355 sì, 263 contrari e 71 astensioni, il Parlamento europeo chiede una deroga temporanea all'accordo 'Trips' dell'Organizzazione mondiale del Commercio, al fine di migliorare l'accesso globale a medicinali connessi alla Covid-19 a costi abbordabili e di affrontare i vincoli della produzione mondiale e le carenze nell'approvvigionamento.

Il fronte anti-brevetti

A votare a favore dell'accordo sono stati i Verdi europei, che hanno presentato l'emendamento in cui si chiede lo stop ai brevetti, il gruppo dei Socialisti e democratici di cui fa parte il Pd, e il Movimento 5 stelle. L'emendamento, stando a quanto denuncia il vice-segretario dem Giuseppe Provenzano, non è stato votato da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. "Destra e sinistra, è così: chi difende i profitti e chi la salute; chi gli egoismi e chi il bene comune", ha scritto Provenzano su Twitter. Anche Italia Viva non ha sostenuto la risoluzione, a differenza di altri esponenti del suo gruppo, quello dei liberali di Renew, come Marco Zullo, che però avverte: "Non è una risoluzione a fare la differenza ma l’iter che porterà a risultati concreti. Il tema dei brevetti è molto articolato così come la filiera che serve a produrre i vaccini e a metterli a disposizione a livello globale. Basta un dettaglio perché tutto si areni in un nulla di fatto, al di là dei proclami. In altri termini la liberalizzazione dei brevetti sarebbe inutile senza l’adeguato know-how e senza un controllo su chi produce i vaccini, allo scopo di evitare logiche preferenziali", dice in una nota.

Di diverso tono i commenti di Verdi e 5 stelle. "Per aumentare la produzione dei vaccini anti-Covid e per ottenere un prezzo equo e accessibile a vantaggio dei Paesi più poveri, c’è solo una soluzione: sospendere per almeno un anno i diritti di proprietà intellettuale delle licenze dei vaccini", dice la capodelegazione del M5s a Strasburgo, Tiziana Beghini. "Ora la Commissione europea dia seguito alla volontà espressa dal Parlamento e si batta in tutte le sedi ufficiali affinché ci sia una effettiva sospensione dei brevetti", ribadiscono in una nota gli esponenti dei Verdi europei Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato ed Eleonora Evi. 

Il "no" di Michel

Ma a stretto giro dal voto dell'Eurocamera è arrivata la dichiarazione di Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, ossia l'istituzione che rappresenta i governi dei Stati membri: "Una sospensione dei brevetti può suonare bene, ma non è la panacea", ha detto. "Dobbiamo assicurarci che il mondo venga vaccinato il più rapidamente possibile" e "l'Ue è in prima linea nel garantire un accesso equo a livello mondiale ai vaccini, in particolare per i Paesi in via di sviluppo", ha aggiunto. "L'accordo Trips offre già flessibilità e vogliamo concentrarci su proposte concrete come la promozione della licenza volontaria e i trasferimenti di conoscenze a condizioni reciproche", ha concluso.

Le divisioni al G7

Una posizione che però non sembra essere comune a tutti i governi Ue. In queste ore, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito di valutare senza preclusione la possibilità di una deroga all'accordo Trips. Mentre la Germania (sostenuta al G7 dal Regno Unito) non vuole sentirne parlare. In tutto questo, il capo della Casa Bianca, Joe Biden, che per primo, tra i leader mondiali, aveva aperto alla revisione dell'accordo sui brevetti, sarebbe pronto ad annunciare nel corso del suo imminente viaggio in Europa l'acquisto di 500 milioni di dosi del vaccino del duo statunitense tedesco Pfizer/BioNTech da destinare ai Paesi più poveri. Secondo quanto riportano i media Usa, l'acquisto avverrebbe a prezzo calmierato. Ma di un supporto di Washington alla sospensione dei brevetti non si hanno nuove notizie. "Degli 1,5 miliardi di dosi di vaccino somministrate a maggio in tutto il mondo, solo lo 0,3% è stato somministrato nei 29 paesi più poveri, che ospitano circa il 9% della popolazione mondiale", sottolinea l'eurodeputata socialista Kathleen Van Brempt.

La risoluzione

Nella risoluzione, il Parlamento propone l'avvio dei negoziati per una deroga temporanea all'accordo Trips dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) sui brevetti per migliorare l'accesso globale a prodotti medici correlati al Covid 19 a prezzi accessibili e per affrontare i vincoli di produzione globali e la carenza di approvvigionamento. Per quanto riguarda la licenza volontaria, cioè quando lo sviluppatore del vaccino decide a chi e a quali condizioni può essere concesso in licenza il brevetto per consentire la produzione, secondo il Parlamento il trasferimento di know-how e tecnologia ai Paesi con industrie produttrici di vaccini è il modo più importante per accelerare la produzione a lungo termine. Per affrontare le strozzature della produzione, i deputati chiedono all'Ue "di eliminare rapidamente le barriere all'esportazione e di sostituire il proprio meccanismo di autorizzazione all'esportazione con requisiti di trasparenza delle esportazioni".

Gli Stati Uniti e il Regno Unito, da parte loro, dovrebbero "abolire immediatamente il divieto di esportazione di vaccini e materie prime", affermano i deputati. Sono necessari 11 miliardi di dosi per immunizzare il 70 per cento della popolazione mondiale e solo una frazione di quella quantità é stata prodotta. Poiché la stragrande maggioranza degli 1,6 miliardi di dosi di vaccino somministrate fino ad oggi è andata ai Paesi industrializzati produttori di vaccini e solo lo 0,3 per cento ai 29 Paesi più poveri, l'Ue deve sostenere la produzione in Africa, secondo il Parlamento. Per i deputati, infine, un altro importante veicolo per fornire vaccini alle economie a basso reddito è il meccanismo di distribuzione globale dei vaccini Covax. Infine, i deputati chiedono la piena divulgazione dei futuri accordi di acquisto anticipato, in particolare per i vaccini di prossima generazione, e che tali contratti includano requisiti di trasparenza per i fornitori. 

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