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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nato avverte: “La Cina cambierà la concezione della guerra”

Pechino sta integrando “sistemi di intelligenza artificiale” ai suoi armamenti. In corso anche “un’espansione dell’arsenale nucleare” che preoccupa gli alleati europei e nordamericani

Espansione, guerra informatica, ordigni nucleari e armamenti che “probabilmente cambieranno per sempre il modo in cui vediamo la guerra”. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha messo in fila “i motivi di preoccupazione” che arrivano dalla Cina subito dopo la conclusione del vertice dell’Alleanza atlantica. Un incontro al termine del quale i leader dei Paesi alleati hanno promesso di muoversi all’unisono sulle “sfide” poste da Pechino. A preoccupare gli europei e i nordamericani è soprattutto “la rapida espansione dell'arsenale nucleare” cinese, ha detto Stoltenberg. 

L'espansionismo cinese

L’ex premier norvegese alla guida della Nato dal 2014 ha sottolineato più volte l’importanza di cambiare approccio con Pechino, evitando di trattare la questione come semplice politica estera. L’azione Nato, secondo Stoltenberg, deve riguardare “quello che facciamo a casa nostra” e “nella difesa dei nostri alleati”. Questo perché “vediamo che la Cina si sta avvicinando” alla Nato “nel cyberspazio, ma anche in Africa, nell'Artico e nel controllo delle nostre infrastrutture”. Motivi che hanno spinto i leader riuniti a Bruxelles ad affrontare anche temi che, almeno in teoria, non dovrebbero rientrare nella sfera di competenza della Nato, ma che ormai necessitano un coordinamento a livello transatlantico. “Si è parlato anche del 5G”, ha precisato il segretario generale nel suo incontro con la stampa. Stoltenberg ha poi criticato “le attività di disinformazione”, chiedendo a Pechino di “agire responsabilmente nel contesto internazionale”.

Verso la leadership economica

“La Cina - ha aggiunto - sarà presto la prima economia al mondo” e può già vantare del “secondo budget più alto per la difesa” alle spalle solo di quello statunitense. Inoltre “possiede già la più grande marina militare” a livello mondiale “e sta investendo su nuove capacità”. Tra queste ci sono anche “sistemi autonomi e di intelligenza artificiale” che le autorità di Pechino stanno applicando “a sistemi militari” che cambieranno la concezione stessa di conflitto armato, ha avvertito il norvegese. “La questione - ha concluso - è come comportarci e non se fare qualcosa o meno”.

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